Il mio trenino per Sondrio e' gia' li che mi aspetta. Si Sondrio, vi aspettavate un epico viaggio in bici? Stavolta no.
Aspetto ancora un po' prima di salire, guardo come sempre il binario21 , la gente che parte o arriva con le valigie piene di sogni o di tristezza, il soffitto a vetri curvo che gia' fa l'effetto serra e salgo. Nel giro di un quarto d'ora ho la campagna monzese, il treno e' silenzioso, cosi mi perdo tra i pensieri e le domande del posto in cui sto andando, le persone che conoscero', e leggendo il libro che mi sono portato trovo per caso tra le pagine un biglietto da Milano centrale a Torino datato 19 luglio 1987, 8700 lire. Chissa' a chi e' appartenuto questo biglietto e il libro che ancora viaggia su un treno da Milano, comunque torna utile essendo diventato il nuovo segnalibro. Verso le 10 compare il lago di Como, la Ragazza due posti dopo mi guarda schifata, vabbe' sarai bella tu no!
Arrivo a Sondrio e dopo qualche minuto per orientarmi mi incammino verso Ponte, dove mi aspettano. Pollice fuori, foglio con scarabocchiato il nome della destinazione aspetto sforzandomi in un mezzo sorriso alla Monna Lisa per un passaggio, ma niente. Si avvicina un tipo che dopo mille domande mi offre di dargli i soldi per prendermi il biglietto del bus perche' l'autostop qui e' pericoloso e bla bla bla, lo semino con stile e continuo e 3 minuti dopo ecco i simpatici vigili scassarmi le palle con le norme della strada... ok oggi il karma dice niente autostop. Prendo il pullman e sono in paese, Susanna ed Edo mi trovano subito.
Poco dopo il leggendario nonno Italo sulla Leggendaria panda 4x4 ci scarrrozza fino alla baita,a 1600 metri sparati nella Val fontana e il nome e' meritato: torrenti cristallini ovunque, pini coperti di muschio e licheni di tutti i colori. Premetto che le parti piu' personali del mio amore per la natura e le montagne sono difficili difficile da descrivere, cosi saro' breve a costo di sembrare superficiale, chiedo perdono. Tempo di mollare nella baita o zaino e godermi un attimo l'aria limpida che vedo il nonno tornare col prossimo carico di viaggiatori-questi provenienti da Trani, che ancora non conosco. mmmm Si avvicinano, sembrano amichevoli ma senza essere invadenti, mi stringono la mano(stranamente ricordo subito i loro nomi), e appoggiano anche loro gli zaini, dopotutto hanno fatto molta piu' strada e ore di me. Come sempre me ne sto sulle mie per diverse ore, poi scopro che piu' o meno praticano tutti e perdo qualche pezzo di ghiaccio e il modo miglio migliore e' scendere subito a valle a fare qualche salto tra i sassi-a dir la verita' enormi sassi portati giu' dai ghiacciai- e fare 2 chiacchiere. Scopro che sono tutti vegetariani, alcuni vegani, e che non si sentono a disagio solo perche' parlo poco e la cosa mi colpisce ( prima delle cose che mi fara' apprezzare queste persone).
Facendo sera abbiamo la possibilita' di conoscerci meglio, si parla di come abbiamo cominciato, di come ci alleniamo, delle diverse filosofie-anche se in maniera superficiale ora- e del fatto che faro' fatica a mangiare solo verdure per 4 giorni, ma ci provero'. Dopo una bella cena e un giro di esplorazione in solitaria facciamo un po' di ordine e buttiamo giu' coperte e sacchi a pelo, e tanto per provare prima di dormire quando ormai e' buio diamo un occhiata fuori e ci commuoviamo davanti allo spettacolo!(da qui contino al passato,mi ci trovo meglio)
Non avevo mai visto tante stelle... perfettamente al buio, rinchiusi tra le montagne ma con molto cielo visibile e lontani dalle luci delle citta' ci e' stato offerto ogni sera uno spettacolo struggente... la Via Lattea occupava in larghezza quasi meta' cielo, ed era perfettamente chiara e definita, snodandosi nel senso della lunghezza della valle, in modo da vedersi al massimo del suo splendore. Satelliti ogni pochi secondi passavano rapidi e silenziosi,come a guardarci a loro volta, e ogni tanto una stella cadente. Mute, ci illuminavano tanto da proiettare un lievissima ombra, e mi tornavano in mente i versi della canzone di Marinella di De Andre'.
I giorni sono stati intensi e bellissimi, fino al quarto, in cui gia' dalla mattina ho sentito come un senso di ombra addosso( non saprei come definirlo meglio) ritrovandomi a camminare in una meravigliosa valle come fossi nella selva oscura di Dante, ascoltando sempre le stesse canzoni che mi facevano pensare al passato che non vuole andarsene, e piu' guardavo in alto peggio stavo. Per alcune ore ho camminato, poi ho trovato un mucchio di sassi ancora tiepido e mi sono seduto,osservando. Quelle nuvole sfioravano veloci le vette delle montagne illuminate dal tramonto e con la loro bellezza mi commuovevano e mi sono sentito come preso in giro...perche' tutta questa bellezza fuori da me quando dentro e' tutto cosi oscuro? i ricordi non mi abbandonano, il suo ricordo mi riempiva di dolore, di rimpianti per qualcosa che non si puo' piu' cambiare,e mi sono lasciato andare alle lacrime senza farmi vedere. ma questo non mi consolava, e guardando il tramonto, invaso dalle zanzare, nascosto nella mia felpa continuavo ad ascoltare i versi di Dante ( questi ,questa versione e' quella che conosco e che ascolto centinaia di volte quando ripenso a lei,perche' questo fu per me conoscerla, una nuova vita) che tanto intensamente rievocavano ricordi e sogni perduti. Cosi anche la sera, quando non avevo neanche fame, me ne stavo sulla mia coperta ascoltando quel pezzo e varie musiche, quando mi sono seduto con gli altri tanto per fare compagnia e di sorpesa mi e' stato messo comunque un piatto davanti, con un sorriso: un sorriso...
nonostante fossi stato freddo e distante,e un piatto caldo, anche se avevo detto di non avere fame... per la prima volta mi sono sentito parte di qualcosa, una famiglia forse, o un gruppo di amici, comunque per la prima volta ho sentito del calore umano disinteressato nei miei confronti, qualcosa che non avevo mai sentito cosi forte dentro di me, come se qualcuno mi avesse tirato fuori dal fondo di me stesso con una gigantesca mano per farmi tornare tra le persone, dove si chiacchiera e si ride. Mi e' davvero difficile descrivere la sensazione che ho provato in quel momento, comunque sia mi ha decisamente fatto star meglio,e ringrazio infinitamente quella persona, che non conoscendomi non puo' comprendere fino in fondo il mio solito stato d'animo. La serata e' finita benissimo, con la strana abitudine che abbiamo preso quelle sere di fare un'altra colazione prima dormire,forse una scusa per chiacchierare ancora tutti insieme. gli ultimi giorni sono stati dedicati a salti,relax, escursioni, meditazioni mattutine (seduti, impignando sassi, stando con le mucche e le capre che salivano a trovarci dalla valle per qualche carezza e un po' d'erba fresca o guardando le cime rocciose illuminate dalle prime luci dell' alba). Io personalmente ho potuto (cosa eretica nello zen) chiacchierare con qualcuno che medita del suo modo di porsi in relazione alle circostanze interne ed esterne, del modo di stare seduti ecc, ho mostrato perche ' impigno i sassi e sembra che a qualcuno sia piaciuto.
Sono stati diversi i momenti in cui (difficile solitamente per me aprirmi e parlare di cose personali) ho potuto dimenticarmi per qualche ora del senso di presagio che mi risucchia prima di stare accanto ad altre persone,e parlare,solo nelle ore piu' calme, di argomenti solitamente pseudo-filosofico esistenziali, almeno con alcuni di loro. E' stato comunque facile nonostante fossimo in 7,
ritagliarci dei momenti solo per noi (indispensabili per me) in cui poter riflettere soli coi propri pensieri,aiutati dall'aria, dall'acqua e dal cibo puri, oltre che dai magnifici paesaggi che ci sono stati offerti, ogni ora diversi in base alla luce e alle nuvole.
L'ultima cena insieme a casa di Susanna prima di dividerci, i ragazzi di Trani a Milano e poi a Orio per l'aereo, io il giorno dopo a casa. Un abbraccio sincero e poi via. La mattina dopo sono ripartito, stavolta con lo zaino pieno di pace e di silenzio, anche se stordito da tutto il rumore delle persone ,dei mezzi e della citta' a cui mi ero disabituato. Milano non mi e' mai sembrata cosi affollata, la metro cosi piena di persone tristi e la casa cosi piena di cose inutili come l'acqua calda. Le foto sono in HD,cliccandole potete guardarle un po' meglio
Sul vecchio tronco
dove prima ho pianto,
fiorisce un giglio.
sembra stata proprio una bella esperienza... sono contento per te :)
RispondiEliminaper me invece è un periodaccio... devo tenere duro, spero che da fine settembre la strada torni ad essere non dico in discesa, ma almeno pianeggiante... una volta finiti gli esami, dovrei tornare a vivere più o meno normalmente :/
Sono veramente contento, questa "uscita" sembra aver giovato a tutti. Averti conosciuto ha significato molto per me, e scoprire leggendo queste due righe, che anche tu hai tratto giovamento è immensamente gratificante.
RispondiEliminaLa tua relazione comunica così tanto di te...non c'è bisogno di conoscere una persona per percepire quello che prova. Grazie per aver condiviso quei luoghi di infinita vita e bellezza. Alessandra
RispondiEliminaciao apprezzo in modo particolare le parole tue riguardanti la valfontana,ne sono una amante incallita
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