lunedì 4 luglio 2011

il mostro potente e nebuloso

l'inizio dei post e' sempre un problema per me(come il titolo, stavolta frase non a caso da Moby dick).
Non so se e' il momento giusto per scrivere, ma ho un po' di pensieri che sento il bisogno di buttare giu'. Mi e' stato detto che scrivo cose troppo personali su questo blog per poter essere capite e non travisate o malintese come spesso succede. So che e' cosi ma dopo diversi quaderni riempiti di pensieri ora sono nella fase blog, quindi non rompere Magik :D.
Da 2 mesi non posso usare la spalla per un infortunio, causato dalle settimane intensive di dyno e trazioni negative a un braccio su cui lavoravo ad aprile che mi hanno portato a una tendinite con possibile lesione( che non sapro' mai visto che con la burocrazia degli ospedali mi sono arreso,aspettare 3 mesi per fare un' inutile radiografia supera la mia pazienza)  dei rotatori e bla bla vari. Sta di fatto che le possibilita' di movimento almeno per un'altro mese sono limitate, e non aiuta visto che sono gia in un periodo un po' cosi.

Ho amato molto,ora di nuovo solo, si va avanti in qualche modo.

Non trovo nuovi stimoli, tecnicamente  non progredisco da almeno un'anno, allenandomi quasi sempre da solo mi annoio in fretta, e ci metto giorni, settimane (a volte ci rinuncio) per sbloccare qualche salto che necessiterebbe non piu' di 10 minuti di studio. Sento solo il bisogno (per quanto riguarda il parkour) di trovare nuovi stimoli, qualcosa di diverso per rinfrescare un  po' questa mente polverosa. Non ho scuse per evitare di potenziare gambe e gli addominali, che come mai prima mi sento sottotono e fuori forma. Una volta guardavo un video e non arrivavo neanche a meta' che ero gia' fuori di casa a correre, ora a volte non arrivo a finire il riscaldamento senza sentirmi vuoto; vedo i muri del mio parco che conosco cosi bene quasi guardarmi ostili come ad ammonirmi, e' inutile che mi sbatta per essere sempre piu' forte e piu' saggio, se la volonta' di un uomo si piega quanto i fili d'erba nel vento. Hanno ragione solo finche'  non mi riprendo e la smetto di vivere preda dell' inquietudine. Quello che mi serve per vivere in pace e' in gran parte dentro me stesso, ma se non imparo a guardarci non trovero' nulla e saro' sempre in questo stato di abbattimento.

Intorno vedo persone relativamente serene e mi viene da chiedermi cosa abbiano (o non )loro che io non ho o forse il contrario. Puo' darsi che guardarsi troppo in fondo dentro, meditare su ogni passo, pensiero, parola detta non porti serenita' e consapevolezza ,ma solo piu' domande e senso di desolazione.
Puo' darsi che occorra ignorare tutto,  assecondare i propri bisogni primari e andare avanti cosi, per essere sereni. E' pernicioso cercare la verita' in ogni azione? Cerco di essere consapevole di ogni azione che compio, di ogni parola che dico,( e qui colgo l'occasione per chiedere scusa se sono stato brusco o scortese verso le traceuses a Milano, cercando di dare consigli) ma sono piu' le volte che mi sembra di sbagliare di quelle in cui sento di agire bene,facendo del bene a me o agli altri. A parole so' che tutto questo e' l' esatto opposto della consapevolezza, sono solo pensieri che vagano senza una direzione, ma come si fa, pur sapendolo, a evitarlo? come fai non inamorarti di una donna anche se sai che ti fara' soffrire? Non si puo',che cazzo! a volte proprio non si riesce...e magari farsi trascinare dagli eventi,dalle emozioni( ormai solo negative) puo' far anche bene,come essere stanchi di nuotare e lasciare che la corrente ti porti dolcemente verso la deriva,un niente da cui ci si possa anche svegliare.

                                                                          FORSE.