giovedì 2 luglio 2020

Sullo Stealth: l'arte della furtività

ALERT: QUESTO POST NON INTENDE INCORAGGIARE ALCUN TIPO DI ATTIVITA' ILLEGALE, HA SOLO UNO SCOPO INFORMATIVO.




Vide come la foresta si ghiacciava, unita nel silenzio contro l'intruso, se questi tradiva la sua presenza rompendo un rametto o in qualche altro modo. Vide che gli indiani si  muovevano in silenzio e che erano essi stessi parte della natura, proprio come gli animali cui davano la caccia.             (Lovat Dickson, Gufo Grigio) 


Stealth En: from the old english probably representing an old form word related to steal, (cautious and surreptitious action or movement) + th (suffix for ordinal and fractional numbers.


Stealth It: la tecnologia stealth (letteralmente "furtiva") è l'insieme di accorgimenti di varia natura (tattica, tecnica e tecnologica) che permettono di diminuire la propria evidenza all'osservazione da parte nemica. Wikipedia



Breve storia del mimetismo

La storia dello stealth trova un ottimo esempio il giorno in cui uno studioso ebbe difficoltà a ritrovare sui suoi negativi fotografici le tigri che aveva perfettamente distinto nel loro habitat naturale, quando aveva scattato le foto. Nello sviluppare la pellicole i felini erano scomparsi: le strisce gialle e nere del loro mantello si confondendo perfettamente con il sistema di ombre e sprazzi di luce verticale prodotto dalle foglie sottili dei cespugli. Le strisce della tigre: in una gabbia dello zoo non vediamo altro. Come le macchie del leopardo. Tuttavia nella natura questi pattern sono mimetici, e servono a nascondere i loro portatori.  Il fotografo capì presto i pregiudizi che aveva: primo, che non necessariamente dei colori vivaci rendono visibili, ma che nel caso della tigre erano perfetti per nasconderla nei capricci di luce della giungla. Secondo, che anche un animale temibile e aggressivo come la tigre ha bisogno di passare inosservato. Non solo per nascondersi, ma anche per sorprendere le prede. Infine, come la fotografia gli mostrò, l'immobilità della tigre la rendeva perfettamente invisibile agli occhi umani ed animali, mentre non ci sarebbe stata alcuna difficoltà nel vederla in movimento.
 Ci sono molti altri esempi che si possono portare sui motivi e sulle modalità del mimetismo animale, il più raffinato fino all'arrivo di quello umano.

In un sentiero una cavalletta salta sotto il naso di un escursionista. Per un breve istante dispiega le sue ali inferiori mostrando i riflessi rosa e blu e il passante la individua facilmente. Subito si posa: egli la cerca invano.  L'impulso luminoso che per una frazione di secondo si è impresso sulla retina umana  dopo che l'insetto ha ripiegato le ali le ha dato il tempo di cambiare direzione e di confondersi col suolo. Geniale: i colori vivaci erano uno stratagemma per confondere un possibile predatore.  

Il mimetismo nasce "per moda e per paura" (Caillois).

Nasce non soltanto con lo scopo di nascondersi.  Ma per confondere, dissimulare ( come gli ippocampi che coi loro peduncoli carnosi sembrano rametti e alghe che fluttuano nel mare) sfruttare debolezze ( come la cavalletta che sfrutta la lentezza degli occhi animali per fuggire), terrorizzare e sorprendere. Alcuni solo per passare inosservati a scopo difensivo, altri per poter rimanere invisibili sia a predatori che a prede (come la mantide religiosa Acanthops Falcataria che sfugge alla vista dei predatori mentre le sue prede gli si avvicinano senza sospetti).


Simulazione, attacco, difesa, attrazione, avvertimento: ogni specie animale ha sviluppato diverse forme di mimetismo per diversi scopi. Perchè dunque mi sono interessato a questo enorme campo di ricerca?

1999: metal gear solid

Ero un bambino quando mi innamorai di questo videogioco per play station 1 che non avrei più dimenticato. Questa la storia in breve:
Il migliore soldato del mondo, il cui nome in codice è Snake, ritiratosi da alcuni anni viene richiamato per un'ultima missione: infiltrarsi in una sorvegliatissima base nucleare segreta su un' isola al largo dell' Alaska, dove dovrà sottrarre dati importanti e soprattutto distruggere una pericolosa arma sperimentale.  Ma per farcela avrà bisogno di tutte le sue capacità, le quali includono spionaggio, sopravvivenza in ambienti ostili, combattimento corpo a corpo e con ogni tipo di arma, sabotaggio e molte altre.

Fin qua potrebbe sembrare il solito titolo sparatutto.



 La cosa diversa dai soliti videogiochi violenti, dove è auspicabile far saltare in aria le cose e uccidere più gente possibile, era la possibilità e spesso la necessità di agire in modo furtivo. Uccidendo il meno possibile, nascondendosi, e insomma facendo poco casino. Ci si poteva addirittura nascondere in una scatola di cartone e passare inosservati mentre dei soldati nemici camminavano accanto al protagonista senza accorgersi di nulla. Mi sono appassionato e ho speso parecchie ore della mia adolescenza con questo e altri giochi simili.
Crescendo ho poi scoperto di avere una certa propensione alla solitudine, al camminare anche per ore nei boschi e alla passione per il nascondino. 

Poi venne il parkour, ma quando mi capitava di riprendere in mano la play erano sempre i giochi di quel genere ad appassionarmi, anche se non ne capivo il motivo. O non me lo ero mai chiesto.




  

I boschi


Qualche anno fa iniziai, andando per boschi, ad incuriosirmi nei confronti degli animali che raramente e per puro caso mi capitava di intravedere: volpi, daini, caprioli, lepri, serpenti, cinghiali, uccelli. Ogni incontro durava un battito di ciglia o poco più, dopodiché sparivano come fantasmi. Questa loro capacità mi affascina molto e così ho iniziato durante le mie escursioni a stare più attento ai rumori, a guardarmi intorno, a camminare in modo un più discreto.  Piano piano sono diventato più bravo e ogni tanto riesco a vedere qualche animale, solo a scopo di osservazione. Non amo la caccia.  Appostandomi sono rimasto seduto o disteso tra le foglie morte o nella neve (evito l'estate, stagione adatta a merenderos e zanzare)  a volte per parecchi minuti attendendo rumori o qualche movimento tra gli alberi. A volte sono stato fortunato, altre no. Ma non posso lamentarmi: stare nel bosco immobile è sempre meglio che muoversi in una città dolorosamente rumorosa e movimentata.  Ho iniziato a stare più attento a come mi vestivo, imitando i pattern mimetici militari, abituando gli occhi alle tracce e ai sentieri tracciati dagli animali, imparato le basi del survival e così via. Da qualche tempo con un po' di impegno, riesco a osservare lepri e volpi senza farmi vedere subito, ma è molto difficile. La natura è un'ottima maestra.

il Parkour


La mia ricerca nasce dalla voglia di sviluppare un maggiore numero di abilità  che penso mi potranno tornare sempre utili.  E poi si adattano molto al mio carattere.
Il parkour mi ha dato strumenti come la forza, la resistenza fisica e mentale, l'equilibrio e la coordinazione per migliorare la mia capacità di spostamento, mi ha insegnato qualche elemento di arrampicata, a trovare soluzioni creative e ovviamente a superare ostacoli. E' la mia passione primaria e quella che preferisco. Ma ho capito col tempo che avrei potuto arricchire il mio tool box, attingendo allo stealth.

Più entro in questo campo più mi rendo conto di quanto ci sia da sapere, ma soprattutto da praticare.  Fare parkour in modo silenzioso offre solo vantaggi, gli stessi della pratica nel bosco, ma con in più un' estrema precisione nei movimenti. Un atterraggio silenzioso è più controllato, più preciso, meno usurante di uno chiassoso. Attira meno attenzione. Prova ad ascoltare i tuoi stessi movimenti. Già solo facendo questo vedrai come ti muovi meglio. con più controllo, con eleganza.


"Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?"
(Nanni Moretti- Ecce Bombo)


Lo Stealth


Lo stealth è uno stato mentale, un atteggiamento. E' una capacità allenabile come qualsiasi altra. Molte qualità dello stealth dipendono più da aspetti psicologici che fisici, benchè avere una buona dose di forza, equilibrio e consapevolezza spaziale sia utile.  Altre skills che fa comodo lavorare sono la memoria (nel ricordare la struttura di edifici e dei percorsi pianificati) e la capacità di gestire lo stress.
 Lo stealth è qualcosa di istintivo ma su cui ragionare.  Capire come muoversi, quando muoversi e quando stare totalmente immobili. Trovo interessante  allenarsi a muoversi piano e a stare fermo dopo anni ad allenarmi nell'essere veloce. Lo sto trovando un ottimo spunto per comprendere più profondamente le situazioni dell'ambiente. Mi sembra che muovendomi di notte tra edifici e vicoli stia iniziando a sentirne l'atmosfera, o potrei dire il clima che si respira. Un luogo non sembra più solo una struttura formata da pareti, bordi, tetti, asfalto ed angoli. Ma un piccolo mondo interconnesso a tutti gli altri da ogni via di passaggio possibile. L'abilità sta nel capire che aria tira in quell'angolo e nel passare inosservati tra questi piccoli mondi collegati. Spesso la parte più difficile ma anche interessante è trovare la via più inaspettata, anche se meno spettacolare e a volte non basta la vista per trovare quella via. Si direbbe più uno sforzo dell'istinto, anche se sembra un controsenso.  Qualcosa che rientra nell'ambito della  consapevolezza situazionale. Gli aspetti su cui mi sono più concentrato in questi sei mesi  sono stati:
  • Silenziosità
  • Immobilismo
  • Mimetismo 
  • Survival
  • Simulazione/recitazione
  • Osservazione/sorveglianza
  • Lancio di oggetti/uso di armi tradizionali
  • Spostamento/Infiltrazione/evasione
  • Lockpicking
Silenziosità:
filo conduttore e requisito fondamentale è l'essere silenziosi. Muoversi silenziosamente significa attirare poca attenzione, essere più consci delle persone e dell'ambiente intorno e più consapevolezza del proprio corpo nello spazio. Rimanere in silenzio, muoversi silenziosamente nel nostro mondo fatto di strade assordanti, piazze affollate e gente che urla per essere ascoltata significa avere un senso più sottile della realtà. Il silenzio è la base, il terreno dal quale si costruisce ogni voce, ogni mattone, ogni attività, ogni movimento. Il silenzio è yin, buio, fermo, calmo, discrezione, ombra. 
 Il silenzio è la base della mia ricerca.  Misuro ogni passo, decido come muoverlo, senza che i rumori e la disattenzione comandino. Nel correre, nell'atterraggio da un salto e nell'atteggiamento. Stealth è prima di tutto minimizzare il frastuono. Ascoltarsi.

Immobilismo:
 Per poter osservare animali selvatici come i daini e uccelli che possiedono un'ottima vista è necessario saper restare perfettamente immobili per lunghi periodi di tempo. In posizioni talvolta scomode.  Non è soltanto un'allenamento alla resistenza fisica dei muscoli ma è soprattutto una prova per la mente, che dopo pochi minuti trova irritante e assurda la mancanza di attività, così abituata ad agire, a fare, anche magari passivamente come quando si guarda un film stravaccati sul divano. Nel terreno umido di un bosco si oppone con forza  a mantenere l'attenzione sul momento presente. Non vuole seguire quella sorta di "corrente", quel flusso di vita che scorre nel bosco e la cui velocità cambia in base alla stagione e al tempo e che non si può più ignorare una volta che la si percepisce. Ma per entrarci bisogna rimanere calmi e buoni, muoversi con gesti misurati, in armonia con l'ambiente che ci circonda. "All'inizio è difficile, ma col tempo diventa naturale rientrare in quel flusso, dopo il caos scoordinato e pesante della città" (Mears) . La meditazione è un'altra via che porta alla stessa meta.  Insomma allenati a stare fermo. In piedi, seduto, o accovacciato. 

Mimetismo:
Lo scopo è, come detto prima, quello di confondersi con l'ambiente. Gli umani non possono cambiare il colore della loro pelle, ma hanno trovato delle tecniche raffinate, osservando gli animali, per scomparire nell'ambiente in cui si trovano.  In realtà  non ci sono tecniche misteriose per mimetizzarsi se non fare molta pratica e tenere in mente qualche  accorgimento : rompi la silhouette, non esporti , non indossare oggetti rumorosi o luccicanti, rimani  discreto, nascosto e basso. Evita di stagliarti su sfondi come il cielo. Non disturbare l'ambiente, osserva le forme e i colori dell'ambiente in cui ti trovi, usa vestiti con pattern specifici o usa materiale naturale (terriccio, argilla, fango, foglie, rami, erba, corteccia) confonditi con l'ambiente e nascondere la forma l'odore e spezzare le forme a V di inguine e ascelle.
Anche se poi sul campo è difficile ricordarli tutti e metterli in pratica, altrimenti sarebbero tutti invisibili e non verrebbero dedicati milioni di dollari nella ricerca militare di pattern mimetici, strategie di movimento e tecniche di scouting usate dalle forze speciali.
Il mimetismo umano è complesso. E' un misto di istinto, tecniche, allenamento, abitudini sensazioni. 


Survival:
non mi dilungherò molto, essendo un argomento soggettivo e quello meno legato alla mia ricerca degli ultimi mesi, benché centrale in quella del lungo termine. In poche parole qui parliamo di skills come: accendere un fuoco in modo controllato con mezzi artificiali e naturali e non lasciare alcuna traccia; saperlo accendere in qualsiasi condizione; farsi un riparo nelle condizioni di cui sopra; trovare acqua potabile, conoscere le basi del pronto soccorso, sapersi orientare, costruire attrezzi, rimanere lucidi quando si affrontano delle emergenze.

Simulazione/recitazione
L'arte di  di rendere credibile un'esistenza virtuale attraverso l'uso del proprio corpo. Voce, gesto, movimento, gesto, atteggiamento. Saper mentire e recitare una parte in maniera naturale e credibile può salvare la propria e le altre vite. La pratica rende perfetti, e a buon intenditore poche parole.
 
Osservazione/spionaggio:
Vedere senza essere visti.  Non destare alcun sospetto. Si, intendo proprio lo spionaggio fine a se stesso, per pura pratica stealth. Qui entrano in gioco le componenti di creatività, immobilismo, pazienza e sangue freddo. Osservare senza essere visti è la base per qualunque altra attività. Per conoscere le caratteristiche del territorio prima di una missione notturna in un luogo sconosciuto, per valutare i movimenti dei "nemici" e sapere come interagire con essi. Tutte le circostanze possibili sono incluse. Osservare i movimenti e le abitudini di una persona, di un gruppo, di un'ambiente in particolare e in vari momenti della giornata.
"In questa epoca è difficile che qualcuno ti insegua con il deliberato desiderio di ucciderti. Ma all'epoca del Ninjutsu dovevi essere pronto ad affrontare il rischio della morte ogni giorno, se eri un ninja. Quindi la preparazione era incredibilmente severa" (Gingetsu Itoh).
Mi alleno con l'idea di avere un corpo abbastanza in forma da poter affrontare una fuga o una lotta, e una mente reattiva come un fulmine. "Il praticante di Ninjutsu allena duramente i riflessi e la propria velocità tanto da riuscire a confondere, stordire e terrorizzare l'avversario nell'attimo in cui questi sbatte le palpebre. Ecco perchè si è sempre creduto che i ninja avessero abilità sovraumane"- Gingetsu Itoh).



Lancio di oggetti:uso di armi tradizionali:
Solo per diletto, senza alcun uso su oggetti, persone o animali. Gli strumenti che mi sto addestrando a usare sono il Fukiya, la fionda, e i comuni ciottoli.  Il Fukiya è l'antica cerbottana giapponese, usata da ninja, ronin e mercenari. Utile perché facile da nascondere e camuffabile ( come i monaci Zen Komuso, che  durante il periodo Edo viaggiavano per il Giappone col loro flauto, ma che non destando sospetti potevano superare liberamente i confini dei feudi ed erano spesso assoldati come mercenari ).  La fionda è uno strumento meno silenzioso del Fukiya  ma più adattabile. Offre una gittata decisamente maggiore e una migliore reperibilità dei "proiettili".
Sia per l'uno che per l'altra ho dedicato diverso tempo nell'imparare a costruirmi questi strumenti da solo, evitando di comprarli. Ma perchè perdere ore ed ore di lavoro, giorni di tentativi  quando avrei risparmiato tantissimo tempo nel comprare qualcosa di già fatto, probabilmente più solido e più preciso?
 Perchè credo che imparare attraverso tentativi e fallimenti sia:

  • utilissimo per imparare un'arte, perchè in questo modo si passa attraverso tutti i dettagli del processo di apprendimento che altrimenti si perderebbero. 
  •  enormemente più proficuo nel lungo termine. Intendo che con diversi tipi di materiale, in qualunque parte del mondo, so costruire e utilizzare una cerbottana, una fionda (e altri strumenti di più quotidiano uso) con discreta precisione.
  • come il classico proverbio dell'uomo che ottiene un pesce mangia per un giorno ma se impara a pescare mangia per tutta la vita, il livello successivo è imparare a costruirsi la propria canna da pesca. In una parola Antifragile. 
  infine i comuni sassolini sono utile come mezzo per distrarre, più che per colpire dei bersagli. Sviluppare una certa precisione e potenza  potrebbe tornare comunque comodo un giorno.

Lockpicking:
L'arte di aprire serrature e lucchetti. Io ci ho lavorato solo a scopo ludico e didattico e non ho mai provato ad aprire serrature o lucchetti privati o senza il permesso del proprietario. Su internet si trovano facilmente dei kit per il lockpicking a prezzi bassi, adatti a fare pratica ma di bassa qualità. ho preferito dedicare del tempo a costruirmi da solo i miei grimaldelli, con alcuni accorgimenti. Sottolineo il fatto che costituisce reato penale ai sensi dell' articolo 707 il porto e ovviamente  l'uso di grimaldelli. Se scegliete di portarli in giro e di provare ad aprire serrature e lucchetti NON FATELO!


Spostamento/Infiltrazione/evasione/esplorazione urbana




Spostamento: naturalmente il parkour è un enorme aiuto.  Ma da non sottovalutare c'e la tattica dell'uomo grigio, ovvero la capacità di passare inosservati. Nascondersi in piena luce. Come si intuisce ogni abilità nello stealth è in qualche modo collegata alle altre. L'esplorazione del territorio fa parte della biologia umana, quindi niente di nuovo. I luoghi abbandonati e i posti in cui non si suppone uno vada mi attraggono. Durante quest'ultimo anno, in particolare durante il lockdown, ho allenato maggiormente questi ultimi aspetti associati al non farmi vedere.  Percepivo chiaramente di sera la quantità di persone che stavano in casa, spesso osservando la strada da dietro le tende, per vedere se ci fossero altri che non rispettavano le indicazioni. Avvertivo una certa ostilità, simile a quella che si può provare in ambienti naturali ostili. Evitando ovviamente di infiltrarmi a casa di terzi, ho lavorato sull'entrare in casa mia senza farmi vedere da nessuno, cercando di non attivare il sensore di movimento con lampadina alogena integrata  che si trova subito sopra il portone di ingresso (leggere il prezioso post di Gato a riguardo, questo) . Ad oggi non sono ancora mai riuscito a eluderlo. Le possibilità in questo genere di giochi sono infinite.

Infiltrazione :Superfluo dire che non mi è mai passato per la mente di  infiltrarmi in strutture private, uscendone senza toccare nulla e senza lasciare traccia ;).

 Evasione: non solo da strutture, ma anche da situazioni con persone. Ho incluso uno studio, anche se superficiale, delle tecniche usate dal medioevo ai giorni nostri per far perdere le proprie tracce durante una fuga o stordire momentaneamente degli inseguitori. Un modello sono le tecniche di guerriglia di popoli occupati, le bombe fumogene e le flash bomb usate dai ninja, abbastanza facili da riprodurre e che creano un forte bagliore, come si vede nel video.
Ka Ton No Jutsu, l'arte di usare luce e fuoco.

 Ma non si tratta solo di agire in modi violenti o subdoli, come potrebbe sembrare. Può capitare di essere trovati durante un'esplorazione o una missione notturna, e lì vanno messe in pratica altre capacità ( Ninjalicious la definice "social engineering") utili per poter uscire da situazioni scomode. Saper parlare, persuadere, impressionare positivamente per non essere presi per dei criminali. Anche qui gli scenari possibili sono molteplici, e per ognuno bisogna sapere che strategia adottare.
Chi pratica parkour sa quanto è importante saper avere a che fare con passanti, forze dell'ordine, prorietari di luoghi che usiamo come spot.  Intervengono qui aspetti psicologici  e sociologici  da non sottovalutare. Si può dare un'occhiata alla bibliografia in fondo al post.




Conclusioni:

Mi addestro e pratico nella mia piccola Gotham personale, la grigia e sporca Varese. nei suoi angoli più bui, più inaspettati. Lo stealth è un processo di apprendimento e di adattamento a meccaniche biologiche e psicologiche ancestrali. Nascondersi, muoversi furtivamente, spiare e colpire sono azioni che abbiamo fatto per migliaia di anni come cacciatori/raccoglitori. Il lavoro sta nel riapprenderle, raffinarle grazie alle conoscenze di oggi e adattarle all'ambiente in cui operiamo, ai nostri modelli fisici e mentali. Insomma, come nel parkour, grande libertà. Ma necessaria molta pratica per interiorizzare queste abilità, come per ogni abilità del resto.





















Bibliografia
  • Roger Caillois 1963, il mimetismo animale
  • Raymond Mears 1991, Manuale pratico di sopravvivenza
  • Gingetsu Itoh 2002, Gendaijin no Ninjutsu
  • Ninjalicious, 2005, Acces all areas, a user's guide to the art of urban exploration
  • Alan S. North,  1990, The urban adventure handbook.
  • Nassim Taleb, 2012, Antifragile, prosperare nel disordine

2 commenti:

  1. Articolo interessantissimo che aspettavo da molto. Sembra configurarsi come un'introduzione all'arte della furtività o un piccolo prontuario pieno di suggerimenti da utilizzare ed approfondire. Hai tuoi corsi insegno anche un po' di stealth? Pensi di portare qualcosa di quello che hai scritto in workshop o raduni? C'è moltissimo da lavorare...

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