martedì 9 ottobre 2012

giretto per l'italia in macchina

1750 km, un giretto in macchina per l'italia ( a sto giro la bici non mi andava  e anche volendo col ginocchio infiammato non avrei potuto) per svuotare la mente,non pensare ai ricordi, rivedere vecchi amici.. e ho trovato molto piu' di quanto mi aspettassi. Ho finito di lavorare il 30 settembre e non avendo nulla da fare il giorno stesso ho preparato lo zaino buttandoci mutande calze magliette e cracker senza assolutamente organizzarmi. Ed e' stato fantastico.


Nel primo giorno mi sono diretto a Padova a trovare quel londinese di Saiu, ma la sera  mi sono perso e ho dormito in un parcheggio, tra zanzare che non mi hanno lasciato in pace e coppiette che per chissa' quale motivo si sono piazzate con l'auto proprio vicino a me, anche se il parcheggio era vuoto. Verso le 4 di mattina l'ultima puntura mi ha fatto girare le balle e mi sono messo a leggere e un minuto dopo dal finestrino annebbiato vedo una volante della polizia che si avvicina. Per una volta ne ho gioito, ho avuto un po' di compagnia. Evidentemente si annoiavano anche loro, cosi ci siamo messi a chiaccherare un po' del libro,di viaggi e di Padova city. In tarda mattinata e' arrivato il petauro che mi ha fatto fare un giro turistico della citta', tra monumenti e neo laureate ubriache e cosparse di ogni merda possibile che recitavano i famosi papiri. Giriamo gli spottini, e la sera in barba a ogni mio pronostico trovo un letto, offerto generosamente  dall' amico Palouza. Il giorno dopo altri spottini col Saiu, arrampico su un piccolo ponte per superare il problema delle altezze, coccolo i petauri e cerco di guardare negli occhi un gatto che fa di tutto per evitare il mio sguardo. Infine provo una lezione di parkour gestita dal dinamic duo Saiu-Paloz in stile parkourwave, davvero ottimo. si spinge bene e c'e' lo spirito giusto. Mai come a Padova ho sentito in un gruppo di praticanti la sensazione di essere in una famiglia, cosa che a nella mia citta  non ce' mai stata purtroppo. E purtroppo  la mattina dopo devo ripartire. Giu verso il mare, tagliando la nebbia emiliana gia' colmo di bei ricordi. Nel pomeriggio passo a Ancona dai vecchi flipponi a cui voglio bene e che mi hanno portato in uno dei paesini piu' belli che abbia mai visto,tra montagne che si tuffano in mare e splendide spiagge calcaree nascoste tra gli scogli e le grotte di un bianco accecante. La sera ho anche la possibilita' di provare una loro lezione con i ragazzini,e la notte Max Andrea ed io partiamo per una night mission che rimarrà uno' dei ricordi piu' mistici. Monte Conero, altipiano, la luna crescente le stelle e la brezza fanno da scenario a uno spettacolo commovente tra le sbarre di un palco in costruzione che si elevano nel cielo notturno. Il silenzio e' il protagonista, interrotto ogni tanto dal rumore dei sassi smossi sal passo dei cinghiali e pochi metri da noi, nella boscaglia. Ci muoviamo come ombre, rispettando in silenzio la luce lunare. Un esperienza meravigliosa. Grazie soprattutto a chi mi ha ospitato guidato e trattato benissimo, senza chiedere nulla in cambio. La mattina, dopo una bella colazione sempre offerta  da Max che non accetta un no come risposta, li lascio, non so bene per dove. Mi limito a scendere lungo la costa adriatica, anche se i soldi stanno calando e non potro' fare il giro che immaginavo ne' passare dai miei amici di Trani, gli eroi dell' ADD.arrivo in Abruzzo, dove tutto e' cominciato e finito, e superare il cartello in autostrada mi riporta alla mente momenti dolci come il miele e amare come fiele ma questa e' un altra storia. Siamo cambiati, cresciuti, abbiamo la schiena piu' larga a forza di trazioni e di bastonate che la vita ci ha dato, siamo piu' forti che mai.




Conta il fatto che mi sono allenato con alcuni ragazzi che praticano a Teramo, che non avendo molti riferimenti disperdono la loro attenzione, anche se hanno energia e voglia da vendere. Alla fine della giornata abbiamo spinto tutt insieme, alzato un po' il nostro limite, e il cemento del parco Vezzola non dimentichera' il nostro sudore e il nostro grido: we start togheter, we finish togheter! Un esperienza nuova per loro, che hanno prima preso il mio silenzio durante tutto il circuito per rabbia, fino a quando non ho gridato  la prima meta' del motto 2 volte ricevendo solo una risposta, da chi gia' lo conosce e sa che vuol dire, che sono diventate 2 poi 4 e poi tutti insieme si spingeva oltre il proprio limite. Personalmente per alcuni istanti ho sentito davvero Laurent col suo sorriso sornione guardarci. 
Dopo i saluti me ne sono andato, ripartendo con il cuore colmo. non importa di cosa. Ora sono di nuovo qui e per quanto breve ogni viaggio mi cambia e sono cambiato. non lo siamo forse tutti?