martedì 1 ottobre 2013

10000 squats

E così, ho fatto questa cosa. Un mio amico qualche tempo fa mi ha detto che in un ritaglio di tempo si e' sparato 1000 squat, come avesse bevuto un bicchiere d'acqua. Io non ne ho mai fatti più di trecento in una serie, ed e' molto tempo che non mi metto seriamente alla prova. 

Penso a tante cose. Le mille muscle ups di Blane, il pensiero denso di Bruce. Una sera, davanti a una tisana fumante, perdo lo sguardo nel vapore che sale lentamente nell'aria fredda della mia casa, prima di sparire. Alcuni koan, alcuni ricordi, alcuni visi. E non credete che tutto questo non abbia nulla a che fare con dei piegamenti delle gambe. Ogni cosa ha a che farne. L'acqua in cui cuocio il riso che mangio e' la mia stessa vita. Quel momento particolare di quella sera, l'inizio dell'autunno, Aware, il senso di dileguare del mondo. Ora so identificare meglio di una volta questo succedersi di emozioni, e accettarlo piu' serenamente.
Comunque, in questo stato ho pensato se fosse possibile fare 10000 squats in un giorno.  E' lo squat movimento di base del corpo umano, e' vero, ma un numero così grande di ripetizioni e' fattibile? Come dovrei dividere le serie, i tempi, il riposo?
Con due legamenti lesionati, rischio di lavorare alla lunga in maniera asimmetrica per compensare col rischio di sbilanciarmi e farmi del male? Posso chiedere a qualcuno di supportarmi, farmi compagnia, proporre questa sfida da fare insieme, come il gruppo di Blane lo ha sicuramente aiutato e spronato?
Invece di cercare ossessivamente risposte nel mio stile nevrotico, le ho messe da parte, per finire in pace la mia tisana.

Un po' di silenzio.

Non avendo avuto fino a oggi i documenti, dopo il furto del mio zaino, non sono andato a scuola ( senza patente mi hanno già beccato una volta e sono stato miracolato, non ho voluto rischiare ancora), così ho avuto il tempo di prepararmi una notte.

Domenica sera: preparo lo zaino con la borraccia, banane, pesche, cracker, bandana, lettore mp3 fuffo ma funzionante. nella tasca esterna metto quella rabbia che a volte mi striscia dentro ma che voglio sia combustibile in piu', determinazione ne ho ma non occupa tanto spazio. Dormo.
Lunedì mattina alle 7 scendo a Ponte. Tutti a scuola o a lavorare, non ci saranno disturbatori come alcuni giorni fa, quando per mettermi alla prova ne ho fatti 3000 in circa 5 ore (morendo) continuamente disturbato da ragazzine/i che vomitavano intorno a me, chiedendo sigarette, scolandosi vodka alla pesca e lasciando la bottiglie nel Tresa. Pipì di rito, musica, respiro profondo.
 La schiena e' dritta, lo sguardo nel vuoto. L'orizzonte si alza e si abbassa un poco a ogni piegamento, mi immagino di essere su una nave nell'oceano, solo. Un beccheggio senza meta. In circa 40 minuti  sono a mille.

Ogni tanto mi fermo, faccio serie da 50 con x tempo di riposo, dove x e' quanto sento il bisogno di riposare.
Non guardo l'orologio, ascolto la musica e gli occhi mi diventano lucidi  intorno ai 4000 mila per colpa di un ricordo. su, giu, su, giu, su, giu....fino a quando non c'e' piu' Danilo che fa gli squats, fino a quando scompare la musica di erhu, fino a quando il cielo e' vuoto.

Ore 13, 5500. faccio una passeggiata, Il ginocchio mi dà fastidio, mentre la schiena fa proprio male. Era gia' dai mille che mi faceva male, ma rimanendo costante e comunque leggero non mi ha fatto soffrire, fin'ora. Mangio una banana, il sudore che bagna la bandana ha un odore strano e non ho mai fatto uno sforzo tanto prolungato, tranne quando lavoravo, ma li l'unico odore che si sentiva era quello della farina; immagino sia questo l'odore di una maratona. Stretching alla schiena e riprendo.

Ore16: Schiena. Fa male. sono a 8000 circa. Il quadernino e' pieno di stanghette verticali e orizzontali come in un carcere, la schiena.  Le coscie sono di budino da un pezzo, sono solo. Non ho nessuno che mi da' sostegno, ora mi pesa. Sono stufo di darmi coraggio, di parlare da solo. Il carro del sole ha fatto tanta strada.

Ore 19,45: 9999.
Non sudo neanche piu', il sole pallido del pomeriggio ha lasciato spazio a un'aria che puzza di fiume basso.
Mi fermo per qualche minuto, ho la nausea e la testa in fiamme, le gambe sono, come un gelato sciolto rimesso in freezer, dei pezzi di legno.  Il dolore alla schiena sembra si sia spostato allo stomaco. Dedicare gli ultimi squats a qualcuno che mi vuole bene, a qualche causa? Sputo per terra e urlando a bassa voce faccio 2 Squat.



10001 SQUATS IN 13 ORE.
Ho fatto tanti piegamenti sulle gambe quante sono le creature da salvare nei testi buddhisti, eppure non mi sento un uomo migliore.  Ho affrontato un viaggio di diecimilauno passi, sono andato lontano e sono tornato, ma la mia mente non e' silenziosa come speravo. Ho versato una lacrima che mi incendiato l'anima.

Sono tornato  alla macchina zoppicando, ho guidato a fatica per pochi minuti rischiando i crampi per cambiare marcia, e mi sono buttato sul letto. Buio. Credo, nonostante la luce negativa in cui ho scritto questa storia, che mi sia servita questa sfida, solo che devo prima digerirla. Datemi tempo.






Congiungi le palme delle mani e inchinati alla vita,
segui la gravita' fino ai ginocchi
e in avanti, finchè la fronte tocca il pavimento,
poi alzati lentamente.
Fuori, richiami di capinere.
La luce si oscura e si ravviva in chiazze
polverose sul pavimento di legno; la fronte
si riscalda al contatto, si raffredda quando stai ritto.
Continua ancora fino a quando 
la differenza tra caldo e freddo non fa
più alcuna differenza, o finchè non dimentichi
fino a quanto hai contato, che stai contando,
perfino che ti stai prostrando: continua
 fino a quando ti prostri anche quando non ti prostri.
                                             
                                                      Allen Hoey