lunedì 29 novembre 2010

fantasia

e' stato un buon mese, anche se non come previsto. Avevo programmato di portare a termine   gli obbiettivi scritti nell'altro post a meta' ottobre, ma per vari motivi non li ho completati. Per il mio miglioramento fisico ho deciso di adottare un metodo leggermente diverso:sempre porsi dei piccoli traguardi,ma non solo tecnici o solo fisici,e' meglio entrambi,in modo da poter rendere  il lavoro piu' divertente oltre che alla mia portata e raggiungere dei piccoli traguardi settimanali anziche' mensili, cosi da respirare. In piu' riascoltando quello che dice  Vigroux nel documentario "The monkey s' back"capisco un po' meglio i concetti che stanno dietro le sue parole.Talvolta bisogna ascoltare  piu' e piu' volte, per capire davvero e interiorizzare concetti apparentemente banali,come l'importanza delle ripetizioni di una serie di salti non impegnativi se fatti una volta,ma che mettono alla prova la tenacia,la perseveranza e la volonta' di un traceur,e l'impegno fino al fondo delle proprie forze(magari anche solo in una serie di piegamenti o un pezzo di quadrupedia), cosa che  spesso mi accorgo di saltare,a volte per prigrizia, altre perche' credo di aver di meglio da fare(cazzata).

Rivolgendomi a chi  pratica gia' da qualche anno,quante volte  vi e' capitato di organizzarvi l'allenamento con x serie di questo, y ripetizioni di n salti,e puntualmente trovate di meglio da fare,oppure vi passa la voglia,con la consapevolezza che comunque fate  una planche da paura o comunque se vorreste ce la potreste fare a finire cio' che vi eravate prefissati?so che questa cosa non capita solo a me,ma non mi deprimo piu' come una volta per questo, ora piuttosto sto fermo 5 minuti, focalizzo cosa mi serve davvero fare, per quale motivo mi trovo nel mio solito posto di allenamento, e piano piano mi impegno in quello che devo fare, e cosi poi si che sono soddisfatto della giornata passata! A volte sento altri traceurs con tanta esperienza alle spalle che,comprensibilmente, si lamentano di non migliorare, di essere arrivati ad un punto morto, o anche solo di essersi annoiati di fare sempre le stesse cose. E' normalissimo,capita spesso anche a me, pero' quando mi succede ora cerco di variare l'allenamento,magari provando qualche esercizio diverso, o spostandomi dieci metri fuori dai soliti muri  che frequento, per vedere se ce' qualche movimentino nuovo da sviluppare e provare. Comunque per quanto riguarda gli obbiettivi che mi ero posto a meta' ottobre,ci sto arrivando,ma piu' lentamente di quanto credessi. E' bello pero' vedersi migliorare anche solo di qualche secondo o centimetro le proprie capacita', ci sente fortissimi, e euforici nel sapere di poter continuare a rimanere  in quella posizione piu' a lungo se servisse,o ti fare una trazione  in piu',o di poter sollevare mezzo chilo in piu'  se servisse nella vita di ogni giorno.

LA MANCANZA DI FANTASIA E CALMA

Parlando con Koi,un buon traceur,ci siamo resi conto che siamo vittime dei video,cioe' da quando abbiamo cominciato a praticare(e credo che valga per la stragrande maggioranza dei praticanti qui in italia,dico questo solo perche' l'ho visto coi miei occhi in raduni vari ecc), ci siamo sempre ingozzati di video,anche buoni video,ma sempre di persone che non siamo NOI. All'inizio e' indispensabile per capire movimenti,tecniche,e ovviamente  per ammirare i nostri eroi. Pero' credo che continuando nella pratica sia importante limitare sta cosa,perche' ci toglie un bel po' della fantasia e della NECESSITA' di essere fantasiosi nei nostri movimenti. Gente come Vigroux, David Belle, i fondatori ecc ecc non hanno mai avuto,almeno per i primi anni di pratica, la possibilita' di vedere video di altri traceurs sparsi per il mondo come invece noi oggi abbiamo,dovevano avere immaginazione,fantasia,dovevano sperimentare ogni giorno nuove sfide ed esercizi anche! i ragazzini che cominciano oggi nei forum come nelle citta' neanche provano a guardare, sperimentare, documentarsi un attimo che subito  riempiono di domande tipo"a cosa servono ste 2 cose che ho attaccate ai fianchi? Come si fa a saltare e a correre?" e potrei continuare. La prima conseguenza  di questo ingolfamento mentale di video e' che (e parlo anche per me) una grande parte della fantasia,dell'immaginazione con cio potremmo creare il nostro modo di muoverci ed allenarci va a farsi friggere.perche' se vediamo un video di londinesi ci sembrano tutti uguali e se ne vediamo uno di Kazuma,Blane o Thomas lo riconosciamo anche se con un sacchetto in testa?perche' si loro hanno avuto dei mentori,pero' poi li hanno lasciati andare per la loro strada o si sono limitati a essere compagni di allenamento,cosi ognuno ha potuto sviluppare il proprio modo di esistere,allenarsi e soprattutto di  PENSARE!!!

Io non ho mai visto,tra chi pratica da molti anni, 2  persone che parlano,si riscaldano e fanno lo stesso precision nello stesso modo. Mi rendo conto invece che solo ora,dopo oltre 4 anni di  pratica,comincio a non pensare ad un movimento qualsiasi o ad un esercizio "perche' l'ho visto nel video x, o perche' conviene farlo cosi, come mi hanno detto nel pinco pallo forum".Credo che questa cosa sia molto importante e difatti appena me ne sono accorto ho cominciato subito a lavorarci, andando piu' di fantasia, provando cose imprevedibili e inaspettate, e lavorando su oggetti,muscoli,posizioni,angoli e prese assolutamente casuali,finche' trovo qualcosa di utile al parkour o all'allenamento di cio che mi serve.

Per quanto riguarda qualche piccolo cambiamento specifico nel mio allenamento,ogni tanto mi metto con costanza e pazienza(due virtu' di cui sono molto carente purtroppo) e mi faccio la mia serie bruciantefiammeggiantescintillante e dolorosa serie di squat a una gamba sulla moto a molla,o tirando su ancora una e ancora una e ancora una volta col wrist roller, o facendomi esplodere per rimanere un mezzo secondo in piu in sedia o in L-sit(sulle basi bisogna lavorarci anche se pratichiamo da dieci anni). Ho anche cominciato a sollevare pesi,ma non col classico bilanciere,(che comprerei volentieri se avessi 2 soldini), ma sollevando e manipolando tutto cio che trovo, come pezzi di legno e sassi in giardino, sedie(prendendole in modo strani e faticosi) e ogni tanto i miei compagni di allenamento,provando piccoli percorsi di forza tecnica e velocita,ad esempio sprint di venti metri-piccolo wallrun-superare alla massima velocita' qualche ostacolo-caricarsi in spalla un compagno salire le scale-mollarlo e fare una planche al muro, ed e' proprio un bel lavoro per migliorare la resistenza muscolare,la forza,e il sistema cardiovasolare e respiratorio,e con tanti cambi di lavoro e di ritmo,pompa di brutto. Come sempre il mio allenamento e' in evoluzione,ma per qualche tempo continuero' con queste cose che sono utili e non occupano molto tempo,che lavoricchiando a casa se ne va(infatti mi sono sempre chiesto se i fondatori e tutti quelli che si allenano ogni giorno abbiamo mai avuto un cazzo di lavoro nella vita).pace

“An ounce of action is worth a ton of theory.” – Friedrich Engels 

sabato 2 ottobre 2010

Lago di Garda 2010


eccomi.tornato dal mio secondo viaggio.stavolta ho fatto il giro del lago di garda,il piu' grande d'italia.e,trovo che sia stata un'avventura magnifica,anche se faticosa per certi versi,sia fisicamente che mentalmente.purtroppo a causa della digitale difettosa ho potuto fare poche foto,ma ho visto piu' cose  in questi tre giorni che in tre settimane.vivendo a 15 km/h cambia davvero la visione del mondo.si osserva tutto con intensita' e in maniera profonda,calma,completa.sono partito il 30 settembre da casa mia alle 7 di mattina,cosi che ci fosse gia un po' di luce,anche se in questo periodo il sole sorge verso le 7 e 20.fino a saronno conoscevo la strada ma subito dopo mi sono perso,rendendomi conto che i 15 fogli di indicazioni stampati da google maps sono assolutamente inutili.comunque in tutto il giorno ho pedalato undici ore consecutive,finendo una volta su una superstrada,in mezzo alla pianura padana,allo smog e all'irritante,continuo rumore dei mezzi pesanti e non che circolano su quelle strade.in un modo o nell'altro ho attraversato monza,trezzo sull'adda,sfiorando bergamo,attraversando decine di paesini e stradine provinciali,piene di rifiuti,fabbriche e tir che vanno come missili.questo fino a ospitaletto,un paesino a pochi km da brescia.qui,dopo 126 kilometri(il tratto piu' lungo che abbia mai fatto in una sola volta)mi sono accampato in un parchetto pubblico,ma un po' per dei ragazzi che stavano li a chiacchierare un po' perche' il mio corpo continuando a sentire rumori restava in allerta non ho chiuso occhio.alle sei di mattina mi sono rotto di guardare le pareti della tenda,ho smontato e sono ripartito,sotto  una pioggierella fine ma continua che mi ha accompagnato tutta la mattina.ho attraversato brescia poi giu' fino a lonato e poi piano piano sono finalmente arrivato a desenzano sul garda,sulla riva sud-occidentale del lago,anche se e' talmente grande da sembrare un mare,spesso non si vedono le rive opposte.comunque gia' un piccola vittoria.almeno avevo qualcosa da vedere mentre pedalavo.dopo la foto di rito comincio subito a pedalare in senso orario,e  salita dopo salita(qui si cominciano a vedere le montagne,e anche i quadricipiti se ne accorgono)supero padenghe,moniga,salo'(dove mussolini si tratteneva in incontri romantici con la Petacci,o almeno questo e' quello che diceva  un cartello),toscolano, ecc ecc.,su fino a Limone del garda.nella zona tra toscolano e limone mi sono decisamente cagato addosso,perche' ho dovuto attraversare delle gallerie completamente buie e spaventosamente lunghe(sopratutto dopo che hai gia' percorso  100 km piu' i 126 del giorno prima).la cosa piu' strana e' che in quei momenti si annullano i sensi:l'udito e' inutile,con la torcia frontale riuscivo a vedere a stento la ruota davanti e pregavo che le macchine che passavano mi vedessero.a mia difesa avevo solo il gilet catarifrangente(visto che i led posteriori erano  caduti la mattina del primo giorno,immagino).quando ho attraversato la galleria piu' lunga, poco piu' di  3 km,mi sembrava davvero che non finisse mai,e insomma e' una cosa che non auguro a nessuno.comunque a limone,dove speravo di trovare un pezzo di terra dove accamparmi,ho scoperto essere  troppo pieno di turisti tedeschi e di hotel di lusso per avere un parco,e cosi, stanco e demoralizzato dopo qualche km  mi sono infilato in un sentiero a caso e per fortuna dopo poco ho trovato il letto prosciugato ed erboso di un grosso fiume di montagna,di quelli coi gradoni artificiali per rallentare la velocita' dell'acqua.ho montato la tenda,mi sono infilato 2 pezzi di carta igienica nelle orecchie per non sentire nulla,e buttandomi sul sacco a pelo ho sperato di riuscire a dormire.
cosi e' stato.ho dormito per quasi 11 ore di fila,e mi sono svegliato in modo meraviglioso.anche se con le gambe a pezzi e i lividi al culo per  il sellino duro nonostante l'avessi imbottito,sono uscito dalla tenda,e c'erano,come a guardarmi,queste enormi montagne rocciose,torreggianti proprio sopra di me,e ho avuto come la sensazione che si fossero prese cura di me guardandomi,quella notte.riposato e un po' dolorante,smonto tutto,ricarico la bici e parto,mentre quelle benevoli  cime  vedono le prime luci dell'alba.in discesa,attraverando il confine tra lombardia e trentino,con l'aria fredda che mi fa lacrimare e in silenzio,sorrido per tutta la bellezza che mi viene offerta e che la fatica o la stanchezza in alcuni momenti mi fanno dimenticare.arrivo a riva del garda,il paese piu' a nord del lago e dopo una bella colazione faccio un giretto nel paese e riparto per la costa occidentale.
nel terzo e ultimo giorno sono sceso lungo tutto il lato ovest del lago,entrando in veneto,con molte pause e poca voglia a dir la verita',fino a peschiera,dove mi sono informato per i treni da desenzano a milano e ho deciso di fare l'ultima tirata e cercare di prendere il treno per tornare a casa.alle 17 sono riuscito a prendere il treno,pagando piu' per il viaggio con la bici he per tre giorni per mangiare,e da milano centrale a cadorna anche in metro mi hanno fatto storie.il mio piccolo viaggio e' finito,ma comunque  in generale e' stato molto bello 440 km d viaggio,di cui 330 in bicicletta...ho davvero visto moltissime cose,non basterebbero venti pagine per descriverle tutte.posso condividere solo quelle che puo' capire chi non viaggia,per le altre,non ci sono parole,tranne un pensierino che mi e' venuto un po' pedalando e un po leggendo the way of zen di Alan Watts:credo che  tante attivita',tra cui il viaggio,instaurino un processo evolutivo interno,che ci fa diventare noi stessi,ovvero:come uno scultore in realta' toglie solo la materia in eccesso dall'argilla per creare la statua,cosi il viaggio ci toglie tutto quello che non siamo davvero.stando in silenzio,facendo anche fatica a volte,osservando,ingegnandoci per dormire,mangiare,restare asciutti,far passare il tempo,emerge lentamente cio che siamo davvero.e credo sia una figata:).
p.s.:per cause di forza maggiore(mi rendo conto che non riesco a sostenere una dieta completa in questo modo)ho ricominciaro dopo esattamente un mese a magiare carne,anche se comunque molta meno di prima.non finisce qui.
 

venerdì 10 settembre 2010

la fine e' il mio inizio

ho appena finito di leggere"La fine e' il mio inizio" di Tiziano Terzani.un libro meraviglioso,che mi ha dato molto su cui riflettere.il dialogo tra tiziano e il figlio,sul lungo viaggio che e' stato la sua vita,le sue esperienze,la pace raggiunta.mi sono commosso leggendo le ultime pagine.non ce' molto da dire se non augurare a tutti di leggerlo,ma voglio condividere comunque quello che provo dopo aver conosciuto piu' a fondo questo grande uomo che gia stimavo.mi ha fatto capire di come la nostra vita e' un continuo recitare ruoli,un mettere e togliere maschere,quella dell'atleta,quella del bravo ragazzo,quella della brava moglie,dell'uomo di potere di successo di fama di gloria di soldi e puttanate varie,e tutto questo porta a non vivere!!viviamo influenzati fin dalla scuola che dobbiamo essere meglio dell'altro,cosi poi nel lavoro,nello sport,ecc ecc.la maggior parte delle persone vive per avere oggetti,non ha oggetti per vivere.si ammazza di un lavoro che odia per andare in vacanza(quindi solo per poter smettere per qualche settimana di fare il lavoro che odiano),per comprare cose inutili,per guadagnare soldi da spendere per accumulare cose cose cose,che quando sara' il momento di lasciare si attaccheranno come il contadino Mazzaro'.tiziano invece racconta dalla gompa su in Orsigna di come si sia staccato da tutto questo,di come abbia abbandonato tutto,i desideri,le aspirazioni,la sua Asia,il suo corpo in disfacimento per il cancro,in pace.racconta al figlio delle grandi avventure della sua vita,dall'infanzia in una povera famiglia di un quartiere popolare di firenze,a come e' sopravvissuto ai khmer rossi ridendo e molto altro ancora.nutro molto rispetto per questo persona(per cominciare a conoscere Tiziano date un occhiata qui ) che con la sua vita e' riuscito proprio a fare quello che desiderava nei suoi ultimi giorni di vita,dare un esempio di cosa si puo' essere nella vita:TUTTO!! possiamo essere cio che vogliamo,a prescindere da cio che ci viene imposto dalla politica,dai media,dalla gente intorno.e credo che di tutto quello di cui si potrebbe discutere per vivere questo sia la cosa piu' importante..imparare a vivere davvero,da uomini liberi,senza compromessi,senza le restrizioni date dal lavoro,dai soldi,dalla societa'.quello che intendeva e' che e' possibilissimo essere e fare cio che si vuole,senza scuse,senza ipocrisia,senza egoismo.tra un lavoro ben pagato e uno che ti piace che fai,quello ben pagato perche' cosi potrai comprarti la moto nuova la cucina dell'ikea e i vestiti di marca,!?ma sei scemo?io faccio quello che mi piace e vivo col sorriso!!tu hai i soldi ma sei triste e tanto quando morirai non ti rimarra' nulla,io non avendo niente sono felice perche' non avro' mai rimpianti!!vivere,vivere col sorriso,facendo cio che si ama,non facendosi sopraffare dai desideri,dalle paure,dalle maschere.e sapere che e' un gran bel viaggio,che in fondo e' solo una goccia di rugiada su un filo d'erba scosso dal becco dell'uccello acquatico,e proprio per questo va vissuta sino alla fine senza il timore della morte,ma accettandola.

prima capiamo che la morte e'non e' la fine di tutto,di noi stessi,di tutto quello che siamo stati e di tutti i "beni"che possediamo,prima cominceremo a vivere sul serio.anche questo era un punto importante che Tiziano voleva far capire.decidiamo solo noi se far girare la nostra vita intorno alla paura della morte o se accettarla come qualcosa che ci accompagna fin dal giorno della nostra nascita,e che quando arriverà' saremo pronti,sereni,senza rimpianti o paura.per questo la cultura induista e' cosi avanti:ce' Brama il creatore,Visnu' il conservatore e Shiva il distruttore,che prende e vruummm!porta via tutto,solo per premettere a Brama di ricominciare.e' meravigliosa questa idea della morte che e' solo l'inizio di qualcosa non e' la fine di niente,anzi e' qualcosa di gioioso,perche' gli induisti sanno che dalla loro morte nasceranno migliaia di altre creature,e che loro potranno contribuire a questa creazione.meraviglioso.sicuramente se ne' e' andato in pace Tiziano la sulla sua orsigna,nella sua piccola Himalaya.circondato da tutta quella natura.finisco questo post in un modo che Terzani apprezzerebbe,con una bella risata.AH ahaha ah ahhhh!

venerdì 9 luglio 2010

Lago Maggiore 2010

ce l'ho fatta.ho portato  a termine il mio primo viaggio,e anche se piccolo per me e' stato grande,e mi ha fatto capire molte cose su di me,sul viaggio,sulla solitudine.e su alcune problematiche tecniche dei viaggi.obbiettivo:giro del lago maggiore,il secondo lago piu' grande d'italia.sono partito mercoledi mattina alle 5,per la prima tappa fondamentale,da casa a laveno mombello,sul lago.da li sono ripartito subito per vedere quanta strada sarei riuscito  a fare,e alle 13 sono arrivato a maccagno,ho trovato un piccolo e bel camping a poco prezzo e mi sono fermato per riposare il pomeriggio e la notte.fino a qui 80 km.durante la notte ho fatto una passeggiata trovando dei ragazzi del C.A.I. che si allenavano su una parete e ho potuto provare.un massacro.la mattina dopo sono ripartito e ho superato tutta la parte settentrionale del lago,entrando e uscendo dalla svizzera,per entrare in piemonte,dove ho fatto un giretto fino al lago di mergozzo(molto bello e pulito)ma incappando....nel CAMPING DELL'INFAMIA,dove con mio rammarico ho dovuto pagare 19 euro contro i 5 di quello del giorno prima.va be,con le gambe e il perineo a pezzi sono arrivato fino a qui,altri 95 km.in fine stamattina sveglia alle 5,smonto rapidamente la tenda,metto via big sur di jack kerouak e mi allontano in fretta dal camping dell'infamia(da oggi solo boschetti)per tornare a casa,e oggi la tappa massacro:da fondotoce alaveno(proprio allo stesso punto da cui ero partito,quello della foto)e poi a casa:117 km.alle 7 e mezza comincia a picchiare il sole e alle 10 ho finito i 2 litri d'acqua che avevo,ma senza tediarvi lamentandomi sono infine arrivato a casa,per un totale di 292 km carico come un mulo(la prossima volta saro' piu' leggero e organizzato)e con  tante riflessioni e ricordi di posti incantevoli.qualche foto,anche se non rendono l'idea.
ore 5 partenza da carbonate.













questo e' stato solo il primo.dentro di me gia sapevo di voler viaggiare,ma ho dovuro provare per capirlo sul serio.viaggiero' ancora.un ringraziamento a thomas,il mio eroe,ad ax per i consigli,e a medhi e yassin per la bici.

venerdì 4 giugno 2010

un piccolo addio e varie riflessioni

un mese non particolarmente positivo questo in qui non ho scritto,ma non significa che non sia successo niente,anzi( premetto che non riusciro' a raccontare tutto,per mancanza di memoria.) il  freemind a genova,in cui ho potuto provare un allenamento con Piemontesi,e cominciare a riflettere su alcune cose che poi spieghero' meglio.poi ce' stato l'ecce parkour a roma,il raduno europeo che e' stato un bel giro di boa mentale e fisico,in cui  tra l'altro ho avuto l'onore di conoscere e fare due precision con  il mio eroe BLANE *.* .questo raduno,per il gran numero di persone presenti,e per il fatto che non patecipavo a grossi raduni da molto tempo,mi ha dato l'occasione di capirmi meglio come traceur e come uomo.ho trovato 4 ricciolini appena nati,che dopo aver vissuto una settimana,sono tristemente morti uno dopo l'altro...sara' anche una cosa normale,ma per noi stupidi essere umani e' difficile da accettare la morte di cosi piccole e innocenti creature....ma la vita va avanti.
addio piccoli.

altre cose sono state utili per capire me stesso e l'allenamento.un po' per scelta e un po' per caso mi sono ritrovato a non parlare quasi  piu' con nessuno,a stare per i fatti miei ai raduni,e ho scoperto che mi trovo bene,(credo solo di non aver trovato nessuno ancora che la pensi come me,cioe che sia assurdo pagare 35 euro per stare 3 giorni a fare mortali dui materassi)se non altro in questo modo posso concentrarmi sulla crescita,l'allenamento serio(come ad ogni raduno ce' sempre il gruppetto di ragazzi grandi e piccoli che si mette a fare tricconi,spettacolo,casino in generale.e quelli piu' silenziosi,piu' tranquilli,discreti,sono sempre quelli che si allenano meglio, e  che vedono i risultati,senza magari mostrare quello che saprebbero fare,ma essendo consapevoli che si allenano duramente e umilmente solo per stessi,non per avere gli applausi) e la riflessione.mi sono reso conto,con dispiacere anche,che piu' sono me stesso,e meno riesco a stare con la gente intorno a me.mi hanno dato dell'egoista perche' ai radun i non facevo "gioco di squadra"o perche' non avevo voglia di raccontare delle stupide barzellette,e ammetto che a volte ci soffro un po',dopotutto siamo animali sociali,e per quanto a una persona venga naturale isolarsi,a volte ne risente,e questo non mi esclude.infatti cresce dentro di me -sopratutto in questo periodo-un  forte desiderio di andarmene,di viaggiare. a piedi,in bici,in autostop,non importa,voglio solo allontanarmi da tutto.so anche che prima devo capire cosa sia questo "tutto",perche' se include me allora sarebbe inutile fuggire da un me stesso che non mi piace,e invece di viaggiare e andare chissa' dove dovrei sedermi e capire cosa non mi piace di me.e proprio per questo sento il bisogno di allontanarmi dalla quotidianita',per ritrovare anche me stesso,per vedere come mi comporto in situazioni nuove,improvvisando,sentendo nuovi odori,vedendo terre che non conosco.per ora e' solo un sogno,perche' anche per un viaggio nel maggior risparmio possibile,serve un budget minimo,che ora non ho,quindi se ne riparla quando avero' trovato un lavoro.

in ogni caso sto cambiando molto,me ne accorgo ogni giorno,e  mi viene a volte da chiedermi che cosa saro' fra 5,10,20 anni.ora cerco solo di essere me stesso,di vivere ogni istante con serenita',e con tutta la consapevolezza che puo' avere un ventunenne che si infiamma per la prima cazzata,ma spesso e' proprio dura,e mi domando ancora se non rimarro' solo,un giorno.capisco,chiaramente,che e' giusto essere se stessi,ma so anche che e' bello avere dei veri amici intorno.non riesco a trovare un compromesso,e non so che fare.forse stando sempre solo ho tempo e occasioni per allenarmi duramente,senza perdermi in chiacchiere,ma cosi non riesco neanche a dialogare,a scherzare con qualcuno,e non si vive di sola meditazione e parkour,ma anche di amicizie e  calore umano.ho molte domande,e tanto tempo per trovare risposte.non mi rimane che fare chilometri di quadrupedia,scrivere haiku,trazioni,meditare,letture e sogni di viaggi.fra poco almeno avro' un paio settimaneper stare  con la ragazza che amo,e sicuramente mi aiuteranno e mi aiutera' a stare un po' in pace,andando in posti pieni di pace e solitudine.


seduto a gambe incrociate

senz'altro che il respiro.

sono affogato nella mia tazza di te'

venerdì 16 aprile 2010

il primo passo del mio viaggio

in questi ultimi giorni ho meditato un po',e di tanto in tanto,colto da qualche flash di maggiore CONSAPEVOLEZZA,mi fermavo ad ammirare poesie di uomini,cielo ed alberi,tra le nuvole o sui muri della mia citta',o chiudevo qualche spazio che era confinato nella mente,e che era il momento di tradurre in movimento.sono  sereno e soddisfatto in questo periodo,sara' la primavera,le vecchie kalenji che ho avuto in regalo(io che sono sempre stato un fanatico delle nike dart),o la gioia del potenziamento,non so.comunque ho avuto modo di osservare attentamente che nel mio allenamento manca una cosa essenziale per migliorare davvero:i percorsini.faccio sempre condizionamento,e ripetizioni di una singola tecnica,ma raramente mi metto in testa di prendere 10 o 15 metri di ostacoletti vari e spostarmi in modo rapido,silenzioso e consapevole,e ho notato questo sopratutto dopo l'allenamento di qualche giorno fa con le scimmie di milano.dunque il proposito dei prossimi mesi(ed anni)e' imparare a spostarmi per piu' di pochi secondi,sia per sviluppare la fluidita' necessaria a concatenare tutte le tecniche apprese,sia per sviluppare il fiato,che tracciando seriamente sparisce nel giro di pochi vault e una planche....ridicolo.altra cosa che voglio annotare e' che dopo tanto tempo e migliaia e migliaia  di parole spese,i ragazzi che uno dopo l'altro hanno cominciato ad allenarsi con me e magik,stanno cominciando a crescere,mentalmente,e questa e' la cosa che piu' di tutto(non lo avrei mai detto,io,che sono sempre stato convinto si sarebbero arresi presto)mi riempie di orgoglio.io non sono certo un'insegnante,ma poter trasmettere tutte le mie conoscenze,e soprattutto,lo SPIRITO ORIGINALE di questa meravigliosa,dura,disciplina,penso sia la cosa piu' bella e importante che un traceur possa fare...aiutare gli altri a trovare il loro cammino.io non ho mai voluto (e per fortuna ci sono riuscito)indottrinare nessuno ne tantomeno  creare dei cloni che la pensassero come me.il mio unico obbiettivo e' sempre stato e sara' sempre e solo,aiutare coloro che hanno appena scoperto il pk,o che lo praticano da poco e senza riferimenti,se non qualche video di gente che salta da un tetto all'altro,a capire cosa davvero sia il parkour,cosa volevano insegnare persone come david,stephane e johann,thomas,yann,laurent,chau,sebastien,insomma i fondatori,quelli che il parkour l'hanno creato,che hanno impiegato anni ed anni,con le unghie e con i denti,a scavare quella strada che noi delle nuove generazioni abbiamo il dovere e l'onore di portare avanti,come loro con impegno,sacrifici grandi e piccoli,rinunce,tristezza,sorrisi,abbracci tra amici,e rimproveri a quelli che gettano solo fango in nome di qualcosa che stanno distruggendo con le loro mani.

io non mi ritengo un purista,come sempre non critico chi fa dei trick,non mi offende sentire che il parkour e' anche divertimento,ma credo con tutto il mio cuore e il mio esprit yamak et sauvage che il loro esempio vada fatto capire a chi comincia ad avvicinarsi con curiosita' a questo mondo un po' a parte.sono felice che i ragazzi che ho seguito per molti mesi,in periodi diversi,abbiano ora le conoscenze e lo spirito pronto per intraprendere  il loro cammino,e che un giorno potranno trasmettere agli altri cio che sapranno,con serenita' e impegno.e magari un giorno saremo in cerchio tutti insieme,i vecchi yamakasi,io, e mio figlio a fare flessioni sotto la dame du lac a  lisses o nella sede argentina,giapponese,egiziana dell'accademia dell'arte dello spostamento....questo e' il mio sogno.se tutti avessero i valori che questi grandi uomini hanno sviluppato arrampicandosi a fatica e scavalcando pregiudizi,paure,divisioni etniche,il mondo comincerebbe a migliorare,forse.per ora a noi non rimane che allenarci duramente ,mangiare un panino tutti insieme,sporchi e sudati,seduti sull'asfalto di una qualunque citta',e osservando i nostri corpi e le nostre menti diventare,anno dopo anno,piu' forti,fluidi,elastici e semplici,diventando forti per affrontare con coraggio e forza la vita,che e' il piu' grande PARKOUR possibile.comincia solo oggi il mio viaggio da traceur,ora che ho la certezza di aver aiutato qualcuno,ora che comincio a capire chi sono.

il mio cammino,

tra i petali che danzano.

come anima di vento.



giovedì 11 marzo 2010

addio

solo un saluto a un mio caro amico ddella cui morte sono venuto a sapere oggi.un uomo che mi ha fatto scoprire l'amore per la montagna,la contemplazione della bellezza della natura,anche se avevamo visioni differenti.grazie,e addio,don Enrico.

GRIGIONI
E' morto don Enrico von Däniken 


GRONO - Si è spento all'età di 83 anni don Enrico von Däniken, parroco di Selma per 38 anni, dal 1954 al 1992. Don Enrico aveva fondato la Pro Selma, e negli ultimi anni si era dedicato all'attività di guaritore naturopata.

Negli ultimi tempi il sacerdote era ospite di una casa di riposo di Grono. I funerali si terranno giovedi' 11, alle ore 14, nella chiesa parrocchiale di Selma.



venerdì 5 marzo 2010

problema rabbia

in questo post scrivo come se mi stessi rivolgendo al lettore,cosa che non faccio mai,generalmente scrivo cosi come penso,a e per me stesso.Ma credo che questo sia un problema che riguarda molte persone(soprattutto quelle con la coda di paglia come me) ,quindi mi rivolgo a chi legge anche in cerca di risposte,oltre che come riflessione mia.La rabbia:come affrontare questo dannato demone che per motivi grandi o piccoli,si prende in una frazione di secondo la nostra mente,il nostro corpo e lo spirito?quando,come stasera che sono stato gratuitamente insultato e provocato,la mente non pensa ad altro che alla violenza,ai pugni ai calci,al desiderio di sopraffare,sottomettere,umiliare,deridere e zittire chi,solo con poche parole,ci ha sconquassato l'umore e i nervi?Ecco,in momenti come questi,tutta la meditazione,lo zen,i libri letti,i silenzi della mente che portano la pace dell'anima...dove cazzo sono!!???buttata nel cesso da un individuo qualsiasi che non ci conosce,non sa nulla di noi,di quello che proviamo,pensiamo, e di quello in cui crediamo.Sto cercando di parlare in generale,poiché sono sicuro che non sono l'unico a infuriarsi per una scintilla,e so che tuttavia(anche se non tutti noi studiano e vivono cercando di seguire una filosofia di pace e tranuillita')tutti noi vorremmo vivere tranquilli e riuscire a non arrabbiarci per cosi poco.Ma quello che mi chiedo ora e' come liberarsene,anzi,come evitare proprio che sorgano dentro di me questi sentimenti che so essere negativi e dannosi per il benessere e per il quieto vivere insomma.stasera mi sono ritrovato addirittura,nel giro di circa un minuto,a tirare pugni al muro,segnare sul calendario i nomi di persone a cui desidero o desideravo farla pagare a distanza di mesi,quando so che le incontrero',e gia cercare il bersaglio migliore da colpire nell'istante in cui mi trovero' a distanza di tiro di calci,pugni o prese.E 2 minuti dopo mi sono reso conto di quanto fosse assurdo tutto questo.Non solo e' lontano dallo zen o da qualunque filosofia,ma e' anche lontano dal buonsenso,cioe' mi sono accorto che stavo boxando con la mia ombra immaginando di avere davanti quelle persone!!!!L'unica consolazione e' che almeno mi sono accorto di sbagliare,altrimenti a quest'ora sarei un serial killer con un bel curriculum di vittime alle spalle!.La soluzione....quale puo' essere?Ignorare?Credersi superiore?Lasciarsi scivolare tutto di dosso come acqua su una cerata?Ma come si fa?non sono un vecchio saggio,sono un ragazzo,neanche un uomo,e pieno di energia!Di sentimenti esplosivi di gioia odio,amore,rabbia e tristezza!Vivo ogni cosa con tutto me stesso,eppure vorrei saper applicare le parole e gli insegnamenti che amo tanto.E comunque 2 minuti dopo essere stato provocato mi sono reso conto che non vale la pena prendersela per cosi poco;ma domani?Quando incontrero' queste persone come reagiro'?Riusciro' a stare calmo o arrivero' dopo una rincorsa di 3 metri nella bocca di queste persone con la mie dart 4 fino al ginocchio(e non posso negare che la cosa un po' mi solletica)?.Per me questo e' un grosso problema...cioè quello di gestire la rabbia,anche se sono felice di ammettere che sto imparando a non incazzarmi piu' per bimbiminchia,freerunner ecc...e chi mi conosce sa che era una cosa che mi urtava parecchio.Ma questo ora non basta,perche' ci sarà sempre qualcuno che provoca,che insulta,e cosa faro?ogni volta devo arrabbiarmi e farmi venire un'ulcera,se non addirittura beccare una denuncia per aggressione( essendo consapevole che non riuscirei a fermarmi a uno schiaffo),o imparero' a lasciarmi scivolare di dosso tutto,magari riuscendo contemporaneamente a lasciare intatto il mio orgoglio?Su questo credo di avere molto da riflettere,e magari la visita al centro zen di Milano nei prossimi giorni mi aiuterà a capire me stesso e come rapportarmi con la gente intorno a me.come sempre per favore non lasciate commenti anonimi,e anche se ovviamente qui ce' la massima libertà' di espressione e di parola,prendersi la pena di entrare,leggere tutto sto malloppo solo alla fine per scrivere una riga di insulti,credo che sia inutile.O insultate per bene o niente no?:).Lascio un piccolo haiku comunque in onore della bellissima e giornata di allenamento appena finita:

nuvole e rami,
l'acqua tra i sassi,
e col vento crescero' forte e flessibile.

venerdì 8 gennaio 2010

tabella (molto approssimativa)2010

eh eh...e qua mi volevo.e' ora di programmare in modo scientifico l'allenamento del 2010,cosi da raggiungere(si spera,ma dipende solo da me)degli obbiettivi che mi sono imposto.be da come e' andato il 2009 mi sono accorto che ho delle gran belle lacune da riempire,sia per quanto riguarda il fisico(che tanto poi non sara' mai perfetto,ci sara' sempre da migliorare)sia riguardo il piano tecnico(tecniche varie,velocita' dello spostamento,concatenamento di tecniche,riflessi,coraggio(non tanto come capacita' di superare la paura in se,quanto di darmi una mossa a muovermi se sono consapevole delle mie capacita',insomma non star li a pensarci, rimuginare e farmi domande)cerchero' qui di dare un po d'ordine a tutto cio che voglio sviluppare quest'anno:

FISICO

  • forza massima:(capacita' maggiore dei muscoli di sollevare pesi e fare movimenti faticosi,da sviluppare tramite carichi come bilancieri o carichi senza peso ma con maggiore difficolta' ad esempio flessioni su un braccio o squat su una gamba,posizione v,verticale)
  • resistenza-forza:esercizi volti ad aumentare sia la forza che la resistenza,perche' sia con un buon numero di ripetizioni(8-15)sia perche' faticosi,ad esempio planche,trazioni varie,pliometria e tutti i tipi di salti per le gambe

  • resistenza muscolare e cardio-respiratoria:semplice,correre per tempi sempre maggiori,stare in sedia sempre piu' tempo,fare sempre piu' flessioni,addominali,gatto su sbarra,quadrupedie varie,flessioni stand

  • resistenza psico-fisica:visto che sono un amante del parkour-necessita'-emergenza-salviamoci-la-vita-,mi spacchero' un bel po anche di metodo naturale e altra roba strana,tipo resistere al freddo al caldo e in generale a tutto cio che si incontra nel metodo naturale...non vedol'ora:)

TECNICA

  • perfezionare tecniche conosciute,come i precision su sbarra(anche di traverso),running precision di tutti i tipi,tutti i vault,sopratutto quelli un po piu' tecnici(monkey-cat,monkey precision ecc)

  • aumentare' la velocita' della tecnica singola e delle cominazioni,tramite studio singolo (cioe in quel punto particolare,mi rifaccio lo stesso percorsino di 5 secondi in cui faccio sempre piu' velocemente running precision-cat precision ad esempio) e percorsi medio lunghi,in posti conosciuti ma senza badare troppo alla fluidita' e pulizia dei movimenti,ma piu' badando alla velocita' e semplicita'

  • modificare l'approccio psicologico in cui ricado a volte(il classico "ma perche' cazzo non riesco a fare questo eh?!ecco sono debole non mi alleno abbastanza,bla bla bla).quindi stare a parlare di meno,chiedersi serenamente qual'e' il motivo del fallimento e se e' reale(e di solito non e' cosi,e' solo psicologico)rimediare.punto.

  • aumentare alla grande equilibrio sulle altezze,che proprio manca ora

a grandi linee e' questo che devo sviluppare,ma tanto so che sicurameente ho dimenticato qualcosa e nel corso dell'anno pensero' a un sacco di altre cose,ma non staro' a modificare il post.quindi per chi legge,sappiate che cio che scrivo come sempre e' solo un idea del momento e si evolve in ogni istante.e comunque gia questo e' un bel po di lavoro da fare quindi appena il polso guarisce ci si comincia a spaccare.