venerdì 10 settembre 2010

la fine e' il mio inizio

ho appena finito di leggere"La fine e' il mio inizio" di Tiziano Terzani.un libro meraviglioso,che mi ha dato molto su cui riflettere.il dialogo tra tiziano e il figlio,sul lungo viaggio che e' stato la sua vita,le sue esperienze,la pace raggiunta.mi sono commosso leggendo le ultime pagine.non ce' molto da dire se non augurare a tutti di leggerlo,ma voglio condividere comunque quello che provo dopo aver conosciuto piu' a fondo questo grande uomo che gia stimavo.mi ha fatto capire di come la nostra vita e' un continuo recitare ruoli,un mettere e togliere maschere,quella dell'atleta,quella del bravo ragazzo,quella della brava moglie,dell'uomo di potere di successo di fama di gloria di soldi e puttanate varie,e tutto questo porta a non vivere!!viviamo influenzati fin dalla scuola che dobbiamo essere meglio dell'altro,cosi poi nel lavoro,nello sport,ecc ecc.la maggior parte delle persone vive per avere oggetti,non ha oggetti per vivere.si ammazza di un lavoro che odia per andare in vacanza(quindi solo per poter smettere per qualche settimana di fare il lavoro che odiano),per comprare cose inutili,per guadagnare soldi da spendere per accumulare cose cose cose,che quando sara' il momento di lasciare si attaccheranno come il contadino Mazzaro'.tiziano invece racconta dalla gompa su in Orsigna di come si sia staccato da tutto questo,di come abbia abbandonato tutto,i desideri,le aspirazioni,la sua Asia,il suo corpo in disfacimento per il cancro,in pace.racconta al figlio delle grandi avventure della sua vita,dall'infanzia in una povera famiglia di un quartiere popolare di firenze,a come e' sopravvissuto ai khmer rossi ridendo e molto altro ancora.nutro molto rispetto per questo persona(per cominciare a conoscere Tiziano date un occhiata qui ) che con la sua vita e' riuscito proprio a fare quello che desiderava nei suoi ultimi giorni di vita,dare un esempio di cosa si puo' essere nella vita:TUTTO!! possiamo essere cio che vogliamo,a prescindere da cio che ci viene imposto dalla politica,dai media,dalla gente intorno.e credo che di tutto quello di cui si potrebbe discutere per vivere questo sia la cosa piu' importante..imparare a vivere davvero,da uomini liberi,senza compromessi,senza le restrizioni date dal lavoro,dai soldi,dalla societa'.quello che intendeva e' che e' possibilissimo essere e fare cio che si vuole,senza scuse,senza ipocrisia,senza egoismo.tra un lavoro ben pagato e uno che ti piace che fai,quello ben pagato perche' cosi potrai comprarti la moto nuova la cucina dell'ikea e i vestiti di marca,!?ma sei scemo?io faccio quello che mi piace e vivo col sorriso!!tu hai i soldi ma sei triste e tanto quando morirai non ti rimarra' nulla,io non avendo niente sono felice perche' non avro' mai rimpianti!!vivere,vivere col sorriso,facendo cio che si ama,non facendosi sopraffare dai desideri,dalle paure,dalle maschere.e sapere che e' un gran bel viaggio,che in fondo e' solo una goccia di rugiada su un filo d'erba scosso dal becco dell'uccello acquatico,e proprio per questo va vissuta sino alla fine senza il timore della morte,ma accettandola.

prima capiamo che la morte e'non e' la fine di tutto,di noi stessi,di tutto quello che siamo stati e di tutti i "beni"che possediamo,prima cominceremo a vivere sul serio.anche questo era un punto importante che Tiziano voleva far capire.decidiamo solo noi se far girare la nostra vita intorno alla paura della morte o se accettarla come qualcosa che ci accompagna fin dal giorno della nostra nascita,e che quando arriverà' saremo pronti,sereni,senza rimpianti o paura.per questo la cultura induista e' cosi avanti:ce' Brama il creatore,Visnu' il conservatore e Shiva il distruttore,che prende e vruummm!porta via tutto,solo per premettere a Brama di ricominciare.e' meravigliosa questa idea della morte che e' solo l'inizio di qualcosa non e' la fine di niente,anzi e' qualcosa di gioioso,perche' gli induisti sanno che dalla loro morte nasceranno migliaia di altre creature,e che loro potranno contribuire a questa creazione.meraviglioso.sicuramente se ne' e' andato in pace Tiziano la sulla sua orsigna,nella sua piccola Himalaya.circondato da tutta quella natura.finisco questo post in un modo che Terzani apprezzerebbe,con una bella risata.AH ahaha ah ahhhh!

8 commenti:

  1. Molto interessante, ma vorrei porti una domanda proprio sulla tua conclusione:
    Secondo te, secondo quello che hai imparato da Tiziano o in generale, se a me piacesse andare in moto dovrei fare il lavoro che non mi piace per potermi prendere la moto, oppure fare il lavoro che mi piace ma senza potermela permettere? Ovvero: bisogna fare dei sacrifici per ottenere qualcosa che vogliamo (indipendentemente dai media dalla moda ecc) oppure se ci piace qualcosa che richiede un sacrificio dobbiamo semplicemente distaccarci da essa e dimenticarcela?

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  2. io credo che dovendo comunque vivere in una societa' con delle regole(lavoro=soldi per fare delle cose,per comprare dei beni)bisogna lavorare.ma la differenza fra noi e lui e' che lui non ha mai avuto paura di apportare anche dei profondi cambiamenti nella vita,per fare cio' che DAVVERO desiderava fare.mentre noi ci accontentiamo di quello che troviamo,e difficilmente sara' qualcosa che amiamo fare.

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  3. condivido a pieno il tuo pensiero ghost! però sono convinto che nella società in cui viviamo la vita di tiziano sia difficilmente realizzabile...

    Jax

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  4. Io credo che sia possibile, e Tiziano, tra le righe dice anche come: non dobbiamo cercare di cambiare la società ma noi stessi, in questo modo cambia anche il nostro rapporto con la società. E credo anche che a Tiziano per capire prima quale fosse il suo obbiettivo e poi raggiungerlo gli ci è voluto parecchio tempo. Nei suoi video, nelle foto dei suoi libri vedo un vecchio barbuto (con tutto il rispetto) e chissà com'era lui da giovane... forse siamo meglio noi di lui ;-P (ma anche grazie a lui e a molti altri vecchi)

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  5. Lui ha specificamente detto, che per essere felici bisogna accontentarsi, dell'essenziale!
    Lavorare non per i quattrini, non per noi.ma lavorare per gli altri, per il prossimo,per donare!
    Non bisogna solo prendere senza restituire, e il lavoro bisogna crearselo e non inserirsi nelle celle ( avvocato, dottore, architetto etc.)

    ps. Edoardo parti da un presupposto sbagliato, non puoi rifarti al suo pensiero, se vuoi una moto.
    Lui la moto non l'avrebbe mai voluta.
    Al massimo puoi adottare il suo pensiero, con i tempi che corrono oggi, ma se volessi seguire il suo esempio, inizia a privarti di molte cose, vai a vivere su di una montagna senza luce e acqua calda :)

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  6. @Giuseppe: il mio era un esempio che puoi fare con qualunque altra cosa, e riprendeva da quello che ha scritto Ghost "tra un lavoro ben pagato e uno che ti piace che fai,quello ben pagato perche' cosi potrai comprarti la moto nuova la cucina dell'ikea e i vestiti di marca,!?ma sei scemo?io faccio quello che mi piace e vivo col sorriso!!"

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  7. Secondo me Tiziano ti avrebbe consigliato di comprare la moto, ma con i soldi del tuo lavoro. Bisogna lavorare per se stessi e non per gli altri. Tiziano ha lavorato come giornalista e ha fatto un lavoro che in realtà gli serviva anche per soddisfare i suoi bisogni ed interessi.

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  8. Uhm, un post molto pregno.
    Sì, privarsi del superfluo, lavorare col sorriso, fregarsene delle caselle del consumo e del profitto. Ok. Bello, in fondo ci alleniamo anche per questo (io soprattutto) ed imparare cosa significhi essenziale ed imparare cosa significhi rompere gli schemi per vivere liberi...
    Però.
    Però.
    Questo discorso molto bello, molto ideale, funziona benissimo, finchè sei da solo. Se pensi al tuo rapportarti con l'altro, con l'anima gemella e con un eventuale figlio, tutto quanto si sgretola.
    Rinunciare alla cucina Ikea ed il divano in pelle dici per inseguire i nostri sogni e rivoluzionare la vita? Certamente. Anzi, io ho già deciso che la mia prima casa, se vivrò da solo (o con qualcuno che mi capisce) non avrò nessun mobile tranne bagno, cucina, un armadio (uno solo) e una libreria (una sola) indipendentemente dalla dimensione della casa. Senza sedie, senza letto (tatami), senza un tubazzo di niente.
    Ok, bellissimo.
    Mi sposo e devo andare a vivere con un'altra persona, che magari vuole sedersi su una sedia o guardare la televisione sul divano. Come la mettiamo? Per amore dell'altro devo cedere un passo su cose che reputo veniali per fare un passo ben più importante all'altra persona e trasferirsi.
    Ho un bimbo, e il bimbo richiede i suoi spazi, i suoi luoghi, i cassetti, le sedie... etc... richiede uno stipendio buono (per buono non intendo 2000 euro al mese come intendono molti, ma comunque qualcosa che non sempre puoi permettere inseguendo i sogni), richiede uno stipendo stabile (per stabile non intendo contratto a tempo indeterminato all'italiana che ti tieni fino alla morte. Intendo qualcosa di più della vendita sulle bancarelle del mercato dei tuoi oggetti d'arte), e lo devi fare. Per il suo bene devi retrocedere un filino ai tuoi sogni, devi per forza omologarti perchè non c'è altro modo per far crescere un bambino.

    I sogni a volte sono un lusso, un lusso che Terzani si è potuto permettere perchè ha avuto un editore forte che si è fidato della sua grande penna e occhio, ma a cui molti altri aspiranti Terzani han dovuto rinunciare per il bene dei propri cari.
    Di solito la vita va così, e uno deve scegliere quali sogni seguire e quali accantonare, solo quando si è giovani le potenzialità sono infinite, i sogni smisurati e molteplici. Poi ad un certo punto la famiglia di solito è il sogno più forte che ci sia, e a quel punto accetti l'impiego in posta, il finesettimana al lago, la cucina Ikea ed il divano in pelle.

    PS: Bella la musica, non l'avevo ancora sentita qui! :P

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