martedì 13 settembre 2011

affontando alcune paure

ho il terrore dell' altezza. Quando devo affrontarla ogni mia capacita' semplicemente svanisce, ma solo se devo camminarci, mentre potrei stare appeso a qualsiasi altezza senza problemi. Credo sia il senso di sicurezza che mi offre la presa delle mani, che stando in piedi su un muro o una sbarra alta non ho.
Sto imparando solo adesso ad affrontare questa paura, prima non ci pensavo neanche di camminare su certe altezze. Negli ultimi mesi invece mi impongo, con molta fatica, di concentrarmi e affrontare gradualmente il disorientamento dato dal vuoto. Dai  3 metri in su la mia mente va in allarme e tutto il sangue freddo scompare. Una  volta addirittura stavo fermo su un muretto  a qualche metro da terra, Magik fece un gesto col braccio e la mia vista periferica nel notarlo mi fece perdere il coraggio  cosi faticosamente  trovato. Risultato: per non cadere mi gettai letteralmente contro un muretto vicino aggrapandomi come un gatto epilettico. Non mi vergogno nel raccontarlo perche' ognuno ha le sue paure e questa e' la mia( e poi e' un po' che non parlo di parkour in qusto blog e inizialmente era nato per questo).

Comunque Per la prima volta pochi giorni fa ho camminato su una sbarra (larga quanto un piede,quindi piuttosto facile anche se a me sembrava il filo di un rasoio) a Romolo, famoso spot di milano, lunga una cinquantina di metri e la cui altezza da terra progredisce da 50 cm a circa 6 metri.i primi passi li ho fatti spediti e tranquillo, poi, quando al prato  si e' sostuito il ponte con sotto macchine e asfalto ho cominciato a ripetermi mentalmente a ogni passo di ignorarlo, che sono anni che faccio equilibrio in tutti i modi possibili, su ogni tipo di sbarra e questa non e' diversa dalle altre. Lentamente  fermandomi ogni tanto per recuperare la calma l'ho percorsa tutta. Per molti traceurs e' ovvio lavorare sulle altezze, anzi forse e' proprio questa capacita'di muoversi su superfici ritenute troppo rischiose per chi non pratica  che distingue   traceurs e persone  comuni, ma questo e' il mio tallone d' Achille, la grande  lacuna da riempire nel mio bagaglio tecnico. Pero' lentamente ci sto lavorando.

Ammetto che mi devo davvero sforzare di salire su una sbarra (o un muro, basta che sia in alto) e affrontarla, quando la vedo. Mi osservo con un buffo senso  di incapacita' quando automaticamente mi dirigo verso gli ostacoli e i muri bassi per me cosi familiari e invece poi mi impongo di andare a studiare altri ostacoli e altri problemi. Affrontare le nostre paure e' imparare a conoscere meglio noi stessi, i  nostri pensieri e le reazioni al mondo esterno, diventa quindi per me e' un' occasione per riflettere  (si, anche su questo).

la vita sarebbe ancora piu' triste e monotona senza sfide.Buon allenamento.


Quando cammino, cammino
Quando ho paura, non ho altro che paura.
Tutto questo accade, e io non interferisco mai. 
  

2 commenti:

  1. Uno dei miei incubi ricorrenti nel passato era il trovarmi quasi paralizzato sul ciglio di un precipizio e ossessionato dalla paura finire goffamente per scivolarci dentro. Da quando ho iniziato ad affrontare le altezze questo non mi si presenta più. :)

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  2. Più che l'altezza in se, la cosa che più mi spaventa è fare un precision dove in mezzo ho il vuoto, per magari 3-4 metri. Sono ancora all'inizio del mio percorso e sono sicuro che prima o poi guadagnerò confidenza anche con questo. Essendo in procinto di trasferirmi a conegliano, che offre altezze di tutto rispetto, credo che sarà uno dei punti di maggior lavoro personale. A presto ghost.

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