martedì 18 giugno 2019

Progammazione dell'allenamento per il parkour

So di essere l'ultimo arrivato a parlare di programmazione dell'allenamento del parkour. Ovviamente mi rendo conto che ci sono migliaia di pubblicazioni scientifiche sulla necessità di programmare e sono già molti i praticanti che lo fanno,  ma ho deciso di scriverne per riportare la mia diretta esperienza da sei mesi a questa parte.
Mi sono allenato per una vita in maniera del tutto istintiva, autodidatta e piuttosto ignorante, per poi inventarmi dei programmi con obiettivi troppo generali o ideali. Certamente coi volumi atroci che tenevo ho raggiunto dei risultati, ma solo se prima non mi annoiavo o non subivo un infortunio.  Obiettivo raggiunto comunque lentamente e spesso senza aver tenuto conto della dovuta progressione (e qui torniamo al punto precedente, infortuni e noia).
Invece ho scoperto un lato debole della mia disciplina, iniziando a programmare: sapere di dover fare  quel dato tipo di lavoro quel giorno, qualunque cosa accada e mettersi là a farlo senza trovare scuse è maledettamente difficile. Ho una mente pigra, ma credevo che sarebbe stato facile, visti i miei trascorsi di volumi e intensità di lavoro. E invece mi sono ritrovato a imprecare a denti stretti.
Da quando sono entrato nel magico mondo della programmazione ho capito che se si vogliono raggiungere dei risultati seri, consistenti e duraturi bisogna fare un lavoro serio, consistente e protratto nel tempo, pena il rischio di guadagnare tanto nel breve termine ( in termini di forza e mobilità) per poi raggiungere presto un plateau, o anche di perdere altrettanto velocemente la forza acquisita.
Quindi qui parlerò di cosa sto scoprendo sperimentando una programmazione da autodidatta basata sugli obiettivi che mi pongo io e su come risponde il mio corpo agli stimoli, che non sono ancora ben disciplinati e continui (lavoro, corsi, pigrizia a volte mi fanno saltare delle sessioni...ok, solo pigrizia! non ci sono scuse).


Ci sono dei pro e dei contro nel programmarsi un ciclo di allenamento:

PRO

  • si impara molto più sul proprio corpo in una settimana di allenamento programmato che in un mese di allenamento casuale, visto che probabilmente il tempo totale accumulato è in realtà maggiore nel primo caso, che non nel secondo, nonostante la percezione;
  • Ho scoperto quanto poco so sulla teoria dell'allenamento, cosa che mi ha costretto a impegnarmi per imparare qualcosa che andasse oltre il pompare a testa bassa; 
  1. ponendosi un obiettivo reale a breve termine si è più incentivati ad allenarsi, poiché si vede che si sta percorrendo una strada che porta da qualche parte, piuttosto che verso un orizzonte infinito;
  • si ha la libertà di inserire qualunque esercizio ci piaccia, quindi non rischiamo di annoiarci. Anche se poi non bisogna dimenticare che non possiamo fare solo quello che ci piace, ma anche quello che è necessario; 
CONTRO:

  • Frustrante, mettersi li a fare quei cazzo di quattro esercizi necessari, quando preferiremmo uscire a saltare il liberà. 



Conclusioni 
La via alla conquista della forza del demonio è questa:

  1. porsi dei piccoli obiettivi mensili, che con 3 o 4 settimane di lavoro siano raggiungibili (almeno per iniziare, poi si può alzare lo sguardo verso cime più lontane).  
  2. Fare pochi esercizi mirati e farli con la massima qualità possibile. Disperdersi in mille esercizi fa perdere tempo ed energia preziosa, per chi come me lavora e non ne ha da sprecare.
  3.  Lavorare con CONSISTENZA:  il corpo ha bisogno di uno sforzo ripetuto, per costruire forza e i necessari schemi motori. 
  4. Diluizione: fare l'esercizio x una volta alla settimana dando tutto è meno efficace che spalmare lo stesso volume di lavoro in 3 sessioni. Qualunque skill richieda settimane di lavoro si perde in settimane. quelle che costruirai in anni dureranno anni. 
  5. Ascolta il tuo corpo: qualunque messaggio ti mandi va ascoltato e intrepretato, non ignorato credendo che il "no pain no gain" sia il vangelo. 
Consiglio bonus: picchiare giù come un fabbro. Senza se e senza ma. Ma con calma. cammina, non correre. Ma cammina all'infinito. Allenati per la maratona, non per i centro metri. Fai il tuo riscaldamento, fai la tua cazzo di routine. Poi puoi anche spegnerti.

Nessun commento:

Posta un commento